Omicidio Cervia. "Usava i coltelli come i ninja. Poi la coltellata al cuore"

Il ragazzino non ha compreso lo scherzo. Dopo si è detto "dispiaciuto"

La lama ha reciso una vena, causando la morte del padre

La lama ha reciso una vena, causando la morte del padre

Cervia (Ravenna), 6 gennaio 2019 - Un gioco finito in tragedia. Il 14enne non capisce che papà sta scherzando, e forse percepisce un pericolo nel vederlo brandire una mazza da baseball, non vera ma un giocattolo che peraltro gli aveva regalato appena il giorno prima. Così affonda nel petto del genitore, all’altezza del cuore, uno dei due coltelli da bistecca che aveva appena estratto dal cassetto e che "roteava come un ninja".

Sempre per scherzo, mentre in cucina c’era anche il fratellino e la mamma guardava tutto, seduta sul divano di quella sala ‘open space’. Un fendente che ha tolto il fiato al padre 56enne, che forse non si è reso conto di quanto stava accadendo tanto è stato repentino lo scatto del figlio. Nessun litigio, nessun raptus. Un banale, drammatico, gioco. Finito nel peggiore dei modi. La lama – lunga 12,5 centimetri – non è entrata troppo in profondità, il giovane ha subito ritirato la mano e i carabinieri scrivono che soltanto la punta era insanguinata. Ma secondo i medici del Bufalini, dove l’uomo è giunto cadavere, ha attinto una vena importante, che ha determinato una grossa e fatale emorragia.

L’allarme, da quell’appartamento nella zona di Cervia, i familiari lo hanno dato alle 22.15 di giovedì sera, il referto che constata il decesso è dell’1.50. Il 14enne, fermato dai carabinieri per omicidio volontario aggravato su disposizione del Pm della procura minorile Emiliano Arcelli, soffre di ‘disturbo psicotico ad esordio acuto in trattamento farmacologico’, la patologia è insorta da tre anni e l’Inps lo ha già riconosciuto come invalido civile. A scuola – frequenta la prima superiore – l'aiuto l’insegnante di sostegno.

Omicidio Cervia, è il sesto in 7 anni

Ma quel ragazzino, dice chi conosce la famiglia, non era mai stato aggressivo. La madre ha confermato che il padre e i due figli erano soliti stuzzicarsi simulando lotte e combattimenti domestici. Il padre, con intento goliardico a detta dei testimoni, è corso su per le scale e impugnava una finta mazza da baseball. A quel punto il figlio, descritto come ‘amante delle armi’, ha preso dal cassetto della cucina due coltelli cominciando a rotearli con tecniche quasi marziali, come aveva visto nei film. Vedendo ciò il padre ha abbassato la mazza e gli ha detto di metterli via, ma proprio in quell’istante è stato colpito.

Secondo il Pm il figlio, non trattenendo il proprio impeto, non ha compreso lo scherzo del genitore, che avrebbe prodotto nell’adolescente una reazione non commisurata alla realtà. E significativo è stato anche il suo comportamento successivo. Assistito dall’avvocato Sandra Vannucci, il giovane indagato ha confermato di avere colpito il padre, in risposta a quella che ha dichiarato di avere percepito come un’aggressione non scherzosa, dicendo allo stesso tempo che non era sicuro che il padre "facesse sul serio".

Mentre tutti gli altri familiari hanno riferito che il contesto era del tutto scherzoso e che padre e figli erano soliti stuzzicarsi a vicenda con innocenti provocazioni. Ma mai prima d’ora era successo nulla. Secondo il Pm il giovane ha fornito versioni discordanti e contraddittorie, parlando di gesto involontario e istintivo, ma al tempo stesso sostenendo di essersi difeso.

Davanti al magistrato si è poi limitato a dire che "gli dispiace" e si è detto "un po’ triste", e a fronte della prospettiva di essere accompagnato in una struttura a Bologna la sua più grande preoccupazione è stata quella di non poter festeggiare la Befana.