Paul Cayard a Ravenna per il Moro di Venezia: "Che emozione"

Ieri il ritorno dello skipper in città, fra vecchi amici. Maria Speranza Gardini: "È giusto che chi passa di qui abbia modo di vedere questa barca"

Paul Cayard a Ravenna per il trentennale del Moro: foto di gruppo con alcuni del team

Paul Cayard a Ravenna per il trentennale del Moro: foto di gruppo con alcuni del team

Ravenna, 16 maggio 2021 - L’ouverture è affidata a Luciano Pavarotti e al suo pucciniano ‘Nessun dorma’, un classico quando ci sono di mezzo il Moro e Raul Gardini. L’effetto è sempre lo stesso: quando il tenore arriva al “tramontate stelle” le mani si preparano per l’applauso che scattano con ‘all’alba vincerò, vinceròoo, viinceroòoooooo...” finale. E’ successo così anche ieri, all’inaugurazione della nuova sede del Moro III, campione del mondo nel 1991, 30 anni fa, in preparazione della Coppa America del 1992 a San Diego. Un evento speciale in Darsena di città, che ha richiamato un pubblico speciale. Tanti che non dimenticano ‘Raul’, tanti appassionati di vela e loro, i ragazzi del Moro, l’equipaggio di Coppa America. In testa Paul Cayard, lo skipper, con Tommaso Chieffi, il tattico, poi Andrea Mura, il randista, e Daniele Bresciano, potente grinder, Gabriele Bassetti, Andrea Madaffari, Guido Cavalazzi e Davide Innocenti, gli uomini delle vele. Per chiudere, l’avvocato Alessandra Pandaresi, un tipo tosto che supportò Gardini e Cayard nella guerra del bompresso contro i neozelandesi.

Paul Cayard con Maria Speranza Gardini
Paul Cayard con Maria Speranza Gardini

La famiglia di Raul è rappresentata da Maria Speranza, ‘madrina’ al varo del primo Moro di Venezia. Parla a lungo con Paul Cayard, poi ammette di provare "una grande emozione. Ringrazio l’Autorità portuale e il Comune per aver voluto esporre qui quello che è il ricordo di nostro padre. È giusto che le persone che passano a piedi, in auto o in treno abbiano modo di vedere questa barca". E Andrea Mura, oggi navigatore oceanico in solitario: "Sul Moro abbiamo trascorso ore e ore. Dopo un po’ è come rivedere un figlio, tanto ci sei affezionato". Ci sono il sindaco Michele de Pascale, l’assessore Giacomo Costantini, l’organizzatore della due giorni dedicata al Moro, Angelo Antonelli, il direttore operativo dell’Autorità portuale, Mario Petrosino. Il Moro III è protetto da un contenitore in vetro e illuminato dal basso con potenti fari. Non mancano le telecamere di sorveglianza. Di notte, l’effetto è ancora più appassionante.  

L’avvocato Pandaresi è soddisfatta della scelta della collocazione. "Cosa ricordo della vicenda di San Diego? Tutto. Gardini era coinvoltissimo, seguiva ogni cosa, anche nella battaglia legale era sempre presente. D’altronde, era una persona coinvolgente e concentrato sugli obiettivi. Per questo davamo il massimo. Raul Gardini ha avuto un ruolo molto importante per la mia carriera professionale. Aveva capito che la storia del bompresso era un’arma psicologica straordinaria. Andava con Paul alle conferenze stampa, era un trascinatore, attaccava sempre. E tutto il suo team faceva altrettanto. I neozelandesi andarono in crisi, cambiarono anche timoniere, ma il Moro gli rifilò tre vittorie consecutive e vinse". Nel pomeriggio di ieri, Antonio Vettese ha moderato il dibattito con l’equipaggio del Moro e ospiti online. Oggi, in tarda mattinata, la regata organizzata dal Circolo velico ravennate.  

lo. tazz.