REDAZIONE RAVENNA

Rivivere vecchie emozioni ancora attuali

A fine aprile abbiamo vissuto un’esperienza molto toccante al Museo della Battaglia del Senio di Alfonsine, eravamo ignari del laboratorio...

Il Museo della Battaglia del Senio ad Alfosine

Il Museo della Battaglia del Senio ad Alfosine

A fine aprile abbiamo vissuto un’esperienza molto toccante al Museo della Battaglia del Senio di Alfonsine, eravamo ignari del laboratorio che ci avrebbero proposto, sapevamo solo che saremmo entrati in una stanza, la camera emozionale, dove era stata ricreata l’esperienza di un bombardamento. Una piccola stanza, completamente buia, in cui è stato ricreato un rifugio: suoni, vibrazioni, voci disperate, senso di disorientamento, tanta paura. Un’esperienza straordinaria che è andata dritta al cuore, qualcosa che ci ha profondamente segnato. In quel buio, con il fragore assordante dei boati nelle orecchie, abbiamo provato ad immedesimarci nelle persone che hanno vissuto questa situazione e la vivono tutt’ora. Purtroppo la guerra non è solo storia vecchia, sepolta dentro ai libri ma è una cosa ancora attuale. Ci sono bambini, ragazzi, donne e uomini che in questo preciso momento si trovano sotto le bombe, in rifugi improvvisati, temendo per la propria vita.

La camera emozionale è stata un’esperienza laboratoriale inconsueta perché ha provato a catapultarci nella triste realtà che alcuni nostri coetanei stanno vivendo, che ci viene mostrata e comunicata dai telegiornali, come se fosse una “normale” informazione, fatta di numeri, statistiche, nomi troppo complicati da ricordare e quindi facilmente da dimenticare. Pochi minuti sono stati più efficaci di tanti racconti, letture, video perché ci hanno distolto dalla nostra realtà per spostarci nei bunker in cui si nascondevano i nostri nonni ottant’anni fa. Al termine ci siamo chiesti perché dobbiamo vivere un’esperienza simulata per immedesimarci con chi ogni giorno la subisce? Ancora oggi non riusciamo a capire che si vive meglio in pace? È una domanda che smaschera la nostra quotidiana indifferenza. Per fortuna quando esci da quella stanza, ti porti dietro qualcosa, forse un peso o una consapevolezza in più, e ti chiedi cosa puoi fare, in quale modo puoi contribuire a creare un mondo migliore, senza guerre scatenate dai capricci di persone con una logica troppo egoista, che non si accontentano mai di ingrandire il loro potere. Forse il dialogo, la conoscenza, la memoria continua potrebbe essere una valida soluzione.

Yohannah Becerra e Gloria Pirazzoli, classe 3^D

Scuola media ‘Baracca’ di Lugo

Prof.ssa Maria Carmela Provinzano