MATTEO BONDI
Cronaca

Rossini, via il sipario: comincia il ripristino

Una ditta brianzola sta rimuovendo tendaggi e tessuti per preparare il teatro al cantiere che inizierà dal prossimo 25 agosto

La rimozione dei tendaggi dal teatro ‘Rossini’ di Lugo

La rimozione dei tendaggi dal teatro ‘Rossini’ di Lugo

Si sta provvedendo a rimuovere i tendaggi e i tessuti presenti nel teatro Rossini di Lugo perché a brevissimo partiranno i lavori finali per il restauro della struttura, danneggiata a seguito dell’alluvione del maggio 2023. "Lunedì 25 agosto – spiega Gianni Parmiani, consigliere delegato della Fondazione Teatro Rossini – verrà affidato il teatro alla ditta che deve eseguire le opere edili". Interventi su platea, palco, biglietteria, ma anche sui balconcini al primo piano, in modo da poter restituire il teatro al massimo splendore per la prossima stagione. "Contiamo di poter riavere la piena operatività a settembre del prossimo anno – afferma Parmiani –, in tempo per poter restituire alla comunità la stagione di prosa tanto attesa".

I tendaggi che sono stati staccati, da una ditta specializzata di Savena, in Brianza, saranno conservati nei magazzini della stessa società fino al momento in cui potranno ritornare al loro posto. "Saranno rimontati in questi magazzini – spiega il consigliere – perché, trattandosi di velluto, se rimanessero piegati per troppo tempo si rovinerebbero. La stessa ditta ha anche già provveduto alla sistemazione delle sedute e pure queste saranno montate una volta che i lavori edili saranno terminati". L’importo finale dei lavori si aggira sui 900 mila euro, tutti fondi provenienti da varie donazioni. "Abbiamo avuto alcuni problemi di carattere progettuale – spiega Parmiani – e questo ha comportato alcuni ritardi. Adesso però è stato tutto ben definito e con l’affidamento si ha già un cronoprogramma che dovrebbe restituirci il teatro in tempi certi. A febbraio faremo un punto sui lavori, in maniera da essere sicuri di poter prendere impegni per la prossima stagione, ma siamo fiduciosi".

Esprime grande soddisfazione per l’avvio della parte finale dei lavori di ripristino del teatro anche l’Amministrazione comunale. "Siamo naturalmente molto contenti che parta quest’ultima parte dei lavori – afferma l’assessore alla Cultura, Giammarco Rossato –. Abbiamo avuto una serie di problemi che ci hanno fatto fare un ritardo rispetto alle tempistiche che speravamo. Ovviamente la riapertura del teatro è la nostra priorità più grande in ambito culturale e stiamo già lavorando per costruire una programmazione, necessariamento fuori dal teatro per la parte finale di quest’anno e l’inizio del prossimo, ma anche per poter garantire una riapertura del Rossini che sia degna della sua storia". Il prossimo 2026 è un anno importante per il teatro Rossini anche per la concomitanza del 40esimo anniversario della prima grande riapertura. "Dovremo essere sicuri che la macchina teatrale sia perfettamente funzionante – conferma il consigliere delegato della Fondazione –, per questo saremo impegnati affinchè tutto possa procedere come previsto e, a febbraio, faremo il punto sulla riapertura, che coincide con una data molto importante per noi per i 40 anni dalla ristrutturazione che restituì il Rossini alla città nel 1986".

Il teatro fu edificato tra il 1757 e il 1761 dall’architetto Francesco Petrocchi, con l’intervento dell’architetto Antonio Galli Bibiena per le rifiniture e la disposizione dei locali interni. Intitolato a Gioachino Rossini nel 1859 e restaurato nel 1986, è considerato il prototipo del ‘teatro all’italiana’.

Matteo Bondi

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