Sciacalli a Ravenna: si mischiano ai volontari per rubare, arrestati

Nei guai una coppia: erano riusciti a introdursi in un casa con la scusa di aiutare a rimuovere il fango. Ma hanno ripulito i proprietari di seimila euro

Ravenna, 21 maggio 2023 – Fare entrare qualcuno a casa vostra dopo una disgrazia collettiva per ricevere una mano sotto alle insegne universali della solidarietà umana. E scoprire che invece il suo obbiettivo era ben altro. Esiste insomma qualcosa capace di minare lo spirito forse più dell’alluvione (segui la diretta).

Volontari del fango in azione: in mezzo si sono nascosti gli sciacalli
Volontari del fango in azione: in mezzo si sono nascosti gli sciacalli

Qualcosa che dal punto di vista linguistico abbiamo accostato a un incolpevole canide (lo sciacallo) e che in senso figurato assume contorni senza sfumature: “Squallido saccheggiatore di case o negozi abbandonati in conseguenza di calamità”, recita il dizionario.

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Ed è esattamente ciò che è accaduto questa mattina a Fornace Zarattini, peraltro una delle frazioni di Ravenna più segnate dagli eventi che negli ultimi giorni hanno flagellato l’intero territorio della provincia romagnola.

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Due le persone arrestate dalla polizia - un uomo e una donna - con l'accusa di furto aggravato: si tratta di una coppia di origine albanese. Il maltolto - circa 6.000 euro - è rientrato in possesso dei legittimi proprietari, ovvero i padroni di un’abitazione la quale, come tante altre, era stata invasa da acqua e fango.

Occorrevano cioè braccia forti, resistenti e in congruo numero. Ed è seguendo questo sentiero che i due si sono mischiati a tanti altri volenterosi – quelli che abbiamo imparato a conoscere come ‘angeli del fango’ - per offrirsi di ripulire con la lena necessaria. Nessun atto di forza insomma, come porte scardinate o inferriate divelte. Ma hanno usato un passe-partout davvero efficace in questi giorni di acqua e fango: la solidarietà. Subito dopo che i due si sono allontanati, i padroni di casa si sono accorti dell'ammanco e hanno lanciato l'allarme.

Per Ravenna si tratta del primo episodio di sciacallaggio comprovato sul campo. Finora anche se per vari quartieri della città romagnola le voci di altri episodi analoghi si erano susseguite, non era stata depositata alcuna denuncia formale. Va però ricordato che il momento è particolare e concitato: le strade sono talvolta difficili da percorrere, le comunicazioni non sono quelle dell’era digitale.

E così gli inquirenti si aspettano che le denunce per eventuali ulteriori episodi di sciacallaggio, non giungeranno in Procura a Ravenna prima della prossima settimana. Di fatto il fenomeno ribolle sotto all’acqua ormai stagnante delle inondazioni: tanto che il sindaco di Faenza Massimo Isola già in occasione della prima alluvione, quella di inizio mese, lo aveva segnalato direttamente attraverso Facebook. Non solo ladruncoli mescolati agli ‘angeli del fango’ per ripulire anche in senso figurato oppure pronti a grufolare tra le case appena evacuate: ma pure callidi truffatori incaricati da sedicenti enti benefici per raccogliere fondi porta a porta da destinare agli alluvionati. Per prevenire lo sviluppo di questo sottobosco, la Prefettura di Ravenna ha sguinzagliato pattuglie interforze tra i quartieri. Nessuna segnalazione viene ignorata: come quando l’altro giorno alcuni cittadini avevano indicato la presenza sospetta di un furgone chiaro nella frazione di Borgo Montone appena evacuata. I controlli non hanno dato esito. Dopotutto lasciare le cose racimolate con una vita di sacrifici in balìa degli eventi atmosferici e dei malintenzionati, non è mai cosa facile da accettare. Lo sanno bene quei cittadini che ieri mattina alle porte di Ravenna hanno preteso di potere rientrare nelle loro abitazioni evacuate per recuperare alcuni effetti personali. E dopo breve mediazione, l’autorità ha deciso di accontentarli facendoli scortare dai vigili del fuoco. L’intenzione generale è quella insomma di non mollare di un millimetro: gli sciacalli sono avvisati.