
Seconda via d’accesso al porto. Se ne parla dal 2007, se non prima. Sul banco degli imputati, la burocrazia e la mancata approvazione della Zona Logistica Semplificata. Per capire cosa significa, basta ricordare febbraio 2022, quando camionisti che si dichiaravano ‘no vax’ bloccarono la Classicana e accadde che dal porto San Vitale, dove lavorano più di 15mila persone oltre all’indotto, non si entrava e non si usciva e in via Trieste era chilometrica la coda di auto e mezzi. La disponibilità del Gruppo Sapir continua a esserci.
"Ci impegneremo a realizzare quest’opera assolutamente strategica – conferma il presidente Riccardo Sabadini (nella foto in alto a destra) – per l’avanzamento della sicurezza nel porto, oggi potenzialmente limitata dall’unicità di accesso e, ben volentieri, la metteremo a disposizione della comunità". "Serve a rendere più efficiente il transito delle merci e agevolare la mobilità dei lavoratori aumentandone gli standard di sicurezza", concorda Annagiulia Randi, assessore al Porto. Va detto che il Piano Operativo Comunale di Logistica 1 del 2010, prevede una strada che collega via Canale Molinetto con il porto passando sotto via Trieste, creando di fatto il secondo accesso, e "Sapir ha presentato al Comune il progetto, che comporta diversi milioni di investimento", spiega l’ingegner Davide Serrau, direttore Asset e Sviluppo Sostenibile e IT della società.
Ma il livello della ‘Logistica 1’, estesa 46 ettari su cui la società si espanderà, deve essere alzato di un metro con il materiale proveniente da due casse di colmata che si affacciano sulla Pialassa del Piombone, su cui sorgerà l’impianto di trattamento dei fanghi. Il progetto dell’impianto è in conferenza dei servizi e questo passaggio condiziona i tempi del riempimento dell’area su cui passerà la seconda via di accesso.
"Per Sapir diventa, infatti, problematico avviare i lavori di esecuzione delle opere di urbanizzazione e il conseguente sviluppo anche economico delle aree e, sempre conseguentemente, realizzare il secondo accesso al porto. Questo dispiace particolarmente, perché esistono diversi imprenditori della logistica disponibili a investire in quell’area", ribadisce Sabadini. Esisterebbe una soluzione. Se il ministro alle Infrastrutture approvasse la Zona Logistica Semplificata, legge della Regione Emilia-Romagna, si ridurrebbero sensibilmente i tempi burocratici, oltre a offrire varie agevolazioni alle aziende e a creare una zona franca di sicuro interesse degli investitori.
Maria Vittoria Venturelli