
Quella tra domenica e lunedì è stata una notte agitata, con risvolti drammatici, alla Scuderia del Borgo di via Benaco a Ravenna, dove sono stati uccisi diversi animali: una decina di galline, due pecore e un’asina gravida. E il bilancio poteva essere ancora più pesante, se non fosse intervenuta la titolare della scuderia. "Intorno all’1.30 di notte – racconta Cristiana Ravaioli –, ho sentito l’abbaiare dei miei cani che, in pratica, hanno dato l’allarme. Ho subito capito che qualcosa non andava, così sono uscita e mi sono accorta che c’era un certo trambusto in prossimità del pollaio. Il buio rendeva difficile vedere cosa stava accadendo, ma avvicinandomi ho visto degli animali di grossa taglia che stavano assalendo l’asina. Al mio arrivo, però, se ne sono andati in fretta". Ravaioli si è trovata di fronte a una vera e propria carneficina, perché gli sgraditi ‘ospiti’ avevano già avuto modo di agire indisturbati per qualche minuto. Il danno è stato prima di tutto affettivo più che economico, perché le vittime erano per lo più animali che la titolare del maneggio allevava per passione, oltre che per la gioia di farli conoscere ai bambini in visita al maneggio. Il suo primo pensiero è stato quello di salvare l’asina, ferita gravemente. Ma nonostante le cure del caso, vista la situazione ‘disperata’, non ce l’ha fatta ed è morta qualche ora dopo insieme ai piccoli che stava aspettando.
"Ero così presa da questo salvataggio in extremis – aggiunge Ravaioli – che, solo al termine, ho pensato di rivolgermi alla Polizia locale per segnalare quanto accaduto. Gli agenti, dove avermi detto che avrei dovuto chiamarli subito, hanno preso tutte le informazioni del caso e mi hanno suggerito di avvisare i vicini". Cosa che Ravaioli ha immediatamente fatto, proprio per mettere in moto un meccanismo più elevato di protezione da parte di tutti. Vivendo in aperta campagna, altri episodi analoghi erano accaduti in passato, ma non di recente. Qualcuno aveva già segnalato casi di pollai devastati, ma non si era mai arrivati a una tale ferocia. Due gli interrogativi che, al momento, restano senza risposta: chi erano gli animali ‘assassini’ e da dove venivano? "Francamente era troppo buio – afferma Ravaioli –. Ho solo percepito la presenza di tre o quattro animali di grossa taglia, probabilmente dei cani ma non saprei dire di che razza. Animali selvatici? Non saprei. Mi è capitato di vedere qualche volpe nei campi e di sentire parlare qualche vicino sul recente fenomeno dei lupi avvistati nell’area del Delta del Po. Tutto è possibile, anche se devo dire che nel momento in cui ho intravisto gli assalitori, non è stato il mio primo pensiero. Al contempo, fatico a immaginare che possano essere cani di qualcuno, lasciati improvvisamente incustoditi e poi fuggiti. In ogni caso, la speranza è che episodi di tal genere, non si verifichino più".
ro.bez.