ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Appalti mascherine, assolto Morini dal reato di truffa. A giudizio l’ex risk manager Ragni

Il verdetto stabilito nell’udienza preliminare: nell’inchiesta ‘The Mask’ coivolti in 6 e riguardante presunti illeciti nel maxi appalto da 5,6 milioni di euro per la fornitura di mascherine, ritenute inidonee, affidato dall'Ausl durante la pandemia 2020

Via al processo delle mascherine. L’Ausl si costituisce parte civile

Via al processo delle mascherine. L’Ausl si costituisce parte civile

Reggio Emilia, 15 marzo 2024 - L'ingegnere Giovanni Morini, responsabile del servizio di prevenzione dell'Ausl, è stato assolto dalle accuse di truffa aggravata all'Ausl e di frode nelle pubbliche forniture: secondo il gup Luca Ramponi “il fatto non costituisce reato”. Il giudice Luca Ramponi ha anche rinviato a giudizio Pietro Ragni, ex risk manager dell'Ausl, per l'accusa di corruzione, nonché gli imprenditori Lorenzo Scarfone di Poviglio (ex coordinatore di Italia Madre, il partito di Irene Pivetti) e il trentino Paolo Paris per corruzione e altri reati, e ha prosciolto questi due da alcune imputazioni.

Il gup ha anche tolto ai due imprenditori, con parere favorevole della Procura, la misura cautelare dell'obbligo di firma (disposta qualche mese fa, dopo i domiciliari). Ramponi ha anche emesso il non diversi procedere per due intermediari attivi nel commercio di dispositivi medici, il francese Robert Claude Birnbaum (avvocato Carmine Foreste), che è irreperibile, e la spagnola Isabel Martinez Sabal (avvocato Mariarosaria Valenti) “perché il fatto non costituisce reato”.

 È questo,il verdetto stabilito oggi dal giudice Ramponi nell'udienza preliminare per sei imputati scaturita dell'inchiesta 'The mask', condotta dalla Finanza e coordinata dal pm Marco Marano (ora in servizio altrove), riguardante presunti illeciti nel maxiappalto da 5,6 milioni di euro per la fornitura di mascherine, ritenute inidonee, affidato dall'Ausl durante la pandemia 2020. L'Ausl reggiana si è costituita parte civile tramite l'avvocato Roberto Mariani, ha ravvisato un danno di 5 milioni e 670mila euro.

Assolto Morini 

Il pm Giulia Galfano, che ha ereditato il fascicolo dal collega Marano, aveva chiesto 2 anni di condanna per Morini, l'unico ad avere scelto il rito abbreviato, e il rinvio a giudizio per gli altri cinque. L'ingegnere era accusato di aver omesso i controlli sulla genuinità dei prodotti e dei documenti, “dando così copertura tecnica al materiale inidoneo, acquistato dall'Ausl grazie a un rapporto corruttivo instaurato dai due imprenditori con il dirigente medico Ragni con cui erano d'accordo per iniziare un business societario in tema di vaccini e consulenze Covid”.

Alla lettura del verdetto Morini si è commosso: “Sono molto soddisfatto, anche se nessuno mi ridarà questi tre anni. Ho ricevuto grande solidarietà ma ho vissuto male. Ho pagato la forza di fare cose che altri non avrebbero fatto e, che se tornassi indietro, rifarei. Le perizie hanno dimostrato che i prodotti erano utilizzabili e conformi alle aspettative. Purtroppo i soldi spesi dall'Ausl sono stati vanificati dall'inchiesta”.

L'avvocato difensore Alessandro Sivelli dichiara: “In quel momento non c'erano Ffp2, ma le Kn95 cinesi che arrivarono in marzo. Solo in settembre a livello nazionale si stabilì che andavano comprate le kn95: il mio assistito anticipò in modo lungimirante la decisione di sei mesi”.

Rinviati a giudizio 

Il giudice ha disposto il vaglio del dibattimento per Ragni, che deve rispondere di corruzione; e anche per Scarfone e Paris, accusati di corruzione, truffa e frode in pubbliche forniture. I due imprenditori sono stati prosciolti invece dai reati tributari contestati, cioè emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, e anche dall'autoriciclaggio. Per loro tre il processo è fissato il 24 aprile davanti al tribunale collegiale. Secondo il pm, a Ragni fu regalata una bici elettrica, valore 2.500 euro, sequestrata dalla Finanza, in cambio dell'accordo da assegnare in forma diretta. La difesa, affidata all'avvocato Alessandro Nizzoli, sostiene che fu donata a Ragni il 15 gennaio 2021, il giorno dopo che lui cessò il lavoro per andare in pensione. La Procura ha portato un'intercettazione del settembre 2020 tra Scarfone e Paris in cui il primo diceva che bisognava fare un regalo a Ragni, cioè la bici, perché se l'era meritata. “Non nutriamo dubbi sul fatto che nel rito ordinario chiariremo che Ragni ha agito solo nell'interesse dell'Ausl - dichiara Nizzoli -. L'accusa di corruzione è ingiusta e ingenerosa”.

Scarfone è assistito dall'avvocato Enrico Fontana, mentre Paris dall'avvocato Massimo Amadori. “Secondo la Procura, Scarfone e Paris avevano costituito una società di fatto per quest'operazione, e non vi era un'impresa propria di Paris e un'attività di intermediazione di Scarfone. Ma il non doversi procedere disposto dal gup - dichiara l'avvocato Fontana - conferma che non c'è una società di fatto, che le operazioni fiscali erano lecite e non vi è stato autoriciclaggio, ma un pagamento reale delle mascherine ai fornitori stranieri”.

Sul rinvio a giudizio, dice: “Riteniamo molto importante l'assoluzione di Morini, che peraltro non ha mai detto di essere stato truffato o tratto in inganno. Siamo ottimisti di chiarire ciò che resta da chiarire al dibattimento. Il materiale fornito rispondeva alle indicazioni che erano su etichetta e scatole; l'Ausl sapeva che era quella la tipologia da comprare ed era l'unico tipo disponibile. Abbiamo anche dimostrato documentalmente che del regalo della bici si discuteva in chat già nel novembre 2019, prima della pandemia”.