
Ermes Coffrini, ex sindaco di Brescello. La pm Maria Rita Pantani ha chiesto 6 mesi di reclusione per il reato di diffamazione
Si è svolta ieri pomeriggio la discussione delle parti nel processo che vede come imputato l’ex sindaco di Brescello Ermes Coffrini, che oggi ha 78 anni, accusato di diffamazione verso Donato Ungaro, un tempo agente della polizia locale. Al centro del rito ordinario davanti al giudice Giovanni Ghini, vi sono le mail che Coffrini inviò tra il marzo e il maggio 2019 a diverse realtà - Fondazione I Teatri, Cgil, Anpi, Auser, teatro dell’Orsa, sindaco di Massa Lombarda (Ravenna) -, invitandole a non mandare più in scena lo spettacolo ‘Saluti da Brescello’, ispirato alla storia di Ungaro. Quest’ultimo, che in passato faceva in contemporanea il vigile urbano e il giornalista su vicende della Bassa, fu licenziato nel 2002 dal Comune ai tempi del sindaco Coffrini. Ungaro ritenne di essere stato penalizzato perché il suo lavoro di informazione era sgradito all’ex primo cittadino, promosse una causa di lavoro contro il municipio e la vinse. Ora Ungaro figura come parte civile, sentendosi diffamato da Coffrini che nelle mail inviate alle istituzioni, invitandole a non mandare in scena la piece, parlò di "palesi falsità con cui lui si è costruito una carriera da professionista dell’antimafia". Ieri il pubblico ministero Maria Rita Pantani ha chiesto per l’ex sindaco 6 mesi di condanna, con pena sospesa condizionata al pagamento di una provvisionale alla parte civile. L’avvocato Valerio Vartolo, che assiste Ungaro, ha domandato un risarcimento di 50mila euro. Anche l’Ordine regionale dei giornalisti è costituito parte civile. L’avvocato Mario L’Insalata, difensore, ieri ha chiesto l’assoluzione, sostenendo che Coffrini abbia agito "per legittima difesa, in uno stato d’ira dovuto al fatto ingiusto causato da altri, cioè la diffusione di notizie non vere che gli affribuivano falsamente condotte di reato".
al.cod.