Dopo l’articolo sulle dimostranze delle operatrici e degli operatori iscritti alla sigla sindacale Adl Cobas, il Centro Sociale Papa XXIII spiega la situazione. A farlo è il presidente Fabio Salati.
"In merito alla protesta organizzata dalle operatrici Adl Cobas in conseguenza all’evoluzione dei tavoli sindacali iniziati a maggio con la nostra Cooperativa e l’ente appaltante, Azienda Speciale Consortile Teatro Appennino e Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano, rimango sorpreso da quanto dichiarato dal vice sindaco di Castelnovo Monti Emanuele Ferrari in merito al mancato riconoscimento delle ore di lavoro per gli spostamenti di sede dei nostri educatori. Specifico che alla Cooperativa Papa Giovanni XXIII non vengono riconosciuti dall’ente appaltante compensi economici per queste ore di non operatività diretta ma comunque di trasferimento tra un luogo di lavoro e un altro – illustra Salati – . Come Cooperativa siamo impossibilitati di conseguenza a riconoscere queste ore in busta paga ai colleghi, se fossero invece riconosciute a monte dall’ente appaltante, Papa Giovanni avrebbe tutti gli interessi a riconoscerle a sua volta agli educatori in ottica di fidelizzazione del personale educativo e di mantenimento di politiche di gestione del personale virtuose che contraddistinguono la nostra Cooperativa dal 1977. Sono contento della disponibilità del vice sindaco a proporre un incontro con tutti i soggetti interessati, urge incontrarsi per trovare al più presto soluzioni coerenti e corrette per i nostri educatori in ottica propositiva e non di evitamento delle responsabilità".