Paolo Bernini, chi era: Prosciolto da Aemilia, nei suoi libri attaccò le toghe rosse

L’esponente di Forza Italia ed ex assessore a Parma, stroncato da un malore improvviso in casa Si scagliò contro il pm Mescolini per la sua "ingiusta vicenda". Eboli e Pagliani: "Un amico coraggioso"

Paolo Bernini è morto a 61 anni

Paolo Bernini è morto a 61 anni

Reggio Emilia, 15 aprile 2024 – È morto Giovanni Paolo Bernini, colto ieri da un malore fatale all’età di 61 anni, nella sua Parma. Un lutto che travalica i confini e che colpisce anche la politica reggiana. L’esponente di Forza Italia, ex assessore della giunta Vignali nella città ducale nonché presidente del Consiglio Comunale, fu coinvolto nel processo Aemilia per i suoi presunti rapporti col boss Romolo Villirillo.

La Dda di Bologna lo accusò di concorso esterno in associazione mafiosa. Fu prosciolto e l’accusa derubricata in corruzione elettorale, poi dichiarata prescritta (mentre per l’inchiesta Easy Money a Parma, venne condannato in Cassazione per corruzione). Bernini scrisse due libri per raccontare la sua verità sul processo Aemilia, tra cui "Colpo al sistema", parlando di ’ndrangheta, Pd e del "pm prestato alla politica", accusando l’ex procuratore capo di Reggio, Marco Mescolini poi trasferito per ‘incompatibilità ambientale’ dopo un esposto di quattro pm reggiani al Csm e per il coinvolgimento nelle chat di Palamara. Proprio in questi giorni preparava la sua candidatura a sindaco per il Comune di Berceto.

"Amico mio, grande Gio come ti ho sempre chiamato, non credo a ciò che è successo – lo ricorda addolorato Giuseppe Pagliani, collega di partito – Tu che insieme a me hai patito la persecuzione giudiziaria (fu assolto in Aemilia dall’accusa di concorso esterno alla mafia dopo una vicenda giudiziaria durata oltre sette anni, ndr ) ed eri per me un fratello non puoi sfuggirmi così. Tu più di chiunque hai combattuto contro le ingiustizie politico-giudiziarie. Non potevi andartene adesso. Il dolore immenso mi annebbia la mente. Sei stato grande e tenace come pochi nel denunciare le nostre ingiuste sofferenze. Grazie del coraggio che hai sempre dimostrato e del supporto che non mi hai mai fatto mancare. Ho sperato fino a pochi minuti fa che questa notizia non fosse vera. Ti voglio bene Gio… A Dio".

Anche Marco Eboli, storico esponente della destra reggiana, lo ricorda: "Mi addolora molto la notizia della morte di Giovanni al quale mi legava amicizia e stima. Lo conobbi nel 2001,quando fui candidato al Senato per il Pdl. E lui,insieme a tutta Forza Italia, oltre agli altri partiti della coalizione, mi fu di grande supporto. Nell’agosto 2020 quando con una lettera aperta sollevai il caso Mescolini, Giovanni mi telefonò e mi chiese di ospitarlo a Reggio per raccontare la sua storia. Organizzai quindi una conferenza stampa in Piazza Cavour, durante la quale sollecitai Mescolini a dare risposte e Giovanni illustrò la sua vicenda. Aveva un temperamento appassionato. Lo ricordo con affetto".