Saman, interrogatorio fiume del cugino Ikram

Iniziato alle 15.30, è finito a mezzanotte e venti: il pachistano si è di nuovo dichiarato estraneo ai fatti

Il momento della consegna alle autorità italiane di Ikram Ijaz, arrestato in Francia

Il momento della consegna alle autorità italiane di Ikram Ijaz, arrestato in Francia

Reggio Emilia 3 luglio 2021 - Un interrogatorio fiume, terminato a tarda serata. Ma di ciò che ha raccontato Ikram Ijaz agli inquirenti non si sa praticamente nulla. Il cugino di Saman Abbas, arrestato in Francia e poi trasferito al carcere di via Settembrini, aveva negato ogni coinvolgimento nella sparizione della diciottenne pachistana di Novellara, ma aveva anche chiesto di poter incontrare il pm per chiarire la propria posizione. Così ieri, dopo aver superato l’ultimo tampone negativo al Covid, il sostituto procuratore Laura Galli e gli investigatori dell’Arma dei Carabinieri sono entrati nel carcere per ascoltarlo, accompagnati dagli avvocati difensori del cugino, Luigi Scarcella e Domenico Noris Bucchi.

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"Il nostro assistito ha risposto a tutte le domande. Con questo interrogatorio ha chiarito definitivamente la sua posizione", hanno detto gli avvocati al termine dell'interrogatorio-fiume. Nel quale l'indagato avrebbe continuato a dichiararsi estraneo ai fatti. Secondo quanto si apprende il giovane pachistano avrebbe raccontato una serie di cose e fornito diversi elementi, dando una propria versione dei fatti, che però non combacia su vari punti con quanto hanno in mano gli investigatori. Una versione che non ha convinto chi indaga.

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Un interrogatorio iniziato verso le 15.30 e andato avanti tutto il giorno fino a mezzanotte e venti. E’ anche possibile che Ikram Ijaz abbia motivato la propria fuga e abbia chiesto di poter vedere commutata la misura cautelare in carcere. Ieri, infatti, si parlava di un ipotetico appello al tribunale del Riesame, che è competente proprio sul tipo di misura cautelare da adottare, e non sul merito dei fatti dell’indagine.

Il sogno infranto di Saman, aspettava l'abito da sposa L’ipotesi degli inquirenti è sempre stata che Ijaz sia corresponsabile dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere di Saman Abbas. E’ lui, infatti, a comparire nel famoso video del 29 aprile in cui si vedono tre uomini dirigersi nei campi dietro l’azienda agricola di Novellara con in mano vanghe, un piede di porco e un sacco blu. L’ipotesi dei carabinieri è che quello fosse il momento della preparazione del luogo del delitto, poi effettivamente commesso la sera dopo, quando Saman Abbas è stata fatta uscire di casa ipoteticamente con la falsa promessa di lasciarla andare. In quel video infatti si vede la ragazza accompagnata dai genitori verso i campi, poi non fare più ritorno. La giovane aveva con sé uno zainetto beige, che però è il padre a riportare in casa. Il cugino Ikram è poi fuggito ed è stato trovato in Francia senza documenti, e per questo ristretto in un centro di espulsione. Il suo nome è uscito nel database dell’Europol come ricercato e da lì è partita la pratica per l’estradizione, finita con la consegna alle autorità italiane.