Novellara (Reggio Emilia), 19 giugno 2021 – Una fuga d'amore a Roma in piena regola, un sorso di felicità per una ragazza che di sole ne deve avere visto poco nella vita. Secondo molte ipotesi Saman Abbas, era proprio nella Capitale assieme al fidanzato tra l'11 e il 20 aprile: la pista è stata rilanciata da 'Le Storie di Quarto Grado'. Certo è che, in quel periodo, la ragazza di 18 anni scomparve dalla comunità famiglia alla quale si era affidata dopo che aveva rifiutato il matrimonio combinato che la famiglia voleva imporle. Lei invece aveva scelto un altro connazionale, che ai genitori e agli zii però non era gradito. Lei si è ribellata, ha preteso di scegliere il proprio futuro, come ogni giovane donna dovrebbe potere fare. E invece nella sua famiglia questa ribellione è stata letta come un'onta che poteva essere lavata solo con il sangue. Il suo.
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A prendere parte a questa agghiacciante decisione, secondo gli investigatori, sono state cinque persone: i genitori di Saman - Shabbar Abbas e Nazia Shaheen - fuggiti e irreperibili in Pakistan; dello zio Danish Hasnain - che il fratello minorenne della presunta vittima ha accusato in sede di incidente probatorio di essere l'esecutore materiale del delitto - fuggito in Europa; e di due cugini. Uno dei due - Nomanhulaq Nomanhulaq - è in fuga, si presume in Europa; l'altro - Ikram Ijaz - è l'unico arrestato e si trova in carcere a Reggio Emilia dopo essere stato fermato in Francia.
La svolta
Ma ora l'ombra potrebbe allungarsi e coinvolgere altre persone. “Non sono convinta che il fratello di Saman stia dicendo la verità. Sta cercando di proteggere i propri genitori”, ha sottolineato Lalla Gherpelli (video), difensore dello zio in cella, dopo la deposizione del ragazzo di ieri (foto) in cui ha puntato il dito proprio contro lo zio. Sentito in maggio dagli inquirenti, il 16enne ha cambiato due versioni: la seconda volta, il 15 maggio, annunciando “Ora però vi dirò tutta la verità”, aveva indicato Hasnain, il fratello del padre, come autore del delitto della sorella, avvenuto secondo lui per strangolamento. Insomma, il ragazzo non ha puntato il dito contro i genitori, ma li ha in qualche modo difesi.
Le ricerche del corpo
Intanto, sono riprese le ricerche del corpo della povera ragazza nelle campagne di Novellara. Si proseguirà con le perforazioni e i carotaggi di tutte le serre ad oggi non ancora esplorate. L'attività sarà propedeutica alle successive ricerche con i cani, previste per metà della settimana. Nelle ricerche sarà nuovamente impoegato l'ettromagnetometro: i lavori inizieranno alle prime luci dell'alba fino a metà mattinata e riprenderanno nel tardo pomeriggio.
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