FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Zone 30, qui già tante attive. Saranno estese gradualmente. Nuovo limite dei 50 km/h su viale del Partigiano

Nel Piano urbano della mobilità sostenibile già si prevedeva la stretta sulla velocità. Ma il caso ‘Bologna’ e l’opposizione del ministro Salvini potrebbero cambiare le cose

Reggio Emilia, 24 gennaio 2024 – Zona 30? A livello nazionale da giorni si discute dell’opportunità di introdurre il limite dei 30 chilometri orari lungo le strade urbane con Bologna che sembrerebbe essere un apripista di una polemica politica che ha coinvolto direttamente il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini.

Cosa c’è scritto nella direttiva di Salvini

Sono invece una dozzina le città italiane che nei loro Piani urbani di mobilità sostenibile (Pums) hanno già approvato i provvedimenti per quartieri residenziali o strade con ospedali, mentre una sessantina hanno già hanno adottato il limite.

"Reggio è partita numerosi anni fa a progettare e attuare questo tipo di politiche finalizzate a rendere la mobilità urbana più sostenibile e sicura. Abbiamo iniziato con le zone vicino a strutture particolari come le scuole. Poi si è passati al progetto Città 30, contenuto nel Pums 2019", spiega l’architetto Paolo Gandolfi, direttore dell’Area Sviluppo territoriale e ’padre’ del Pums in cui, tra i tanti provvedimenti, si divide la città storica in aree.

Zone 30, qui già tante attive. Saranno estese gradualmente. Nuovo limite dei 50 km/h su viale del Partigiano
Zone 30, qui già tante attive. Saranno estese gradualmente. Nuovo limite dei 50 km/h su viale del Partigiano

Il progetto e i suoi confini sono stati delimitati con precisione nel Piano varato nel maggio 2023. Città30 "include il centro storico (a cui si aggiungono le Zrtm 30, zone residenziali a traffico moderato, già presenti e segnate dai cartelli blu), e una velocità massima a 50 km/h nella rimanente viabilità ordinaria urbana", compresi i grandi assi come viale del Partigiano. Vi saranno "assi attrezzati" dove continueranno a vigere i 70 km/h. Nelle zone Ztl i pochi veicoli autorizzati hanno già ora l’obbligo di procedere a passo d’uomo.

Il limite dovrebbe rendere il traffico omogeneo e alla stessa velocità "in tutto il comparto urbano, con evidenti benefici in termini di semplicità delle regole, fluidificazione del traffico, di sicurezza e di qualità ambientale".

L’istituzione delle zone 30 è iniziata a ridosso del centro, ad esempio nell’area del Santa Maria Nuova, in strade quali viale Lelio Basso (l’arteria che scorre accanto alla casa di cura Villa Verde) e via Adua, e in quartieri come la Rosta Nuova ed il Gattaglio.

Nella Relazione al Pums 2019 si specificano le diversità rispetto al Pum 2008 e si spiega: "Il limite di 30 km/h non produrrà un incremento significativo dei tempi di percorrenza per gli spostamenti in auto in città, visto che, già attualmente, si registrano nelle ore di traffico intenso velocità medie al di sotto di quei limiti". Vengono poi snocciolati i dati disponibili dei tempi medi percorrenza dei viali di circonvallazione sud (Timavo e dei Mille), e si aggiunge: "L’estensione del limite non avrà impatto rilevante sui tempi della città".

Gandolfi cita esempi di città come l’austriaca Gratz, dove già dagli anni ’90 viene applicata la politica dei 30: "Nasce pensando alla sicurezza, ma poi emersero chiaramente anche gli effetti positivi sull’efficienza della rete stradale. Meglio un traffico lento regolare, che lo stop&go". Città30 prevede un estensione graduale dell’area fino al 2033, data indicata come traguardo del progetto reggiano. "I criteri delle Zone 30 fino ad oggi attuati prevedevano la regolazione differenziata delle velocità fra assi urbani principali a medio/alta capacità (regolati a 50 km/h) e la viabilità locale interna ai singoli quartieri (regolata a 30 km/h): la Città30 elimina questa logica e assoggetta una parte estesa della città alla regola".

Resteranno intangibili le strade classificate come prioritarie (ad esempio la tangenziale, di livello B), ma "vi scorre solo il 10-15% della viabilità cittadina, gli spostamenti restanti sono nel quartiere in cui si vive e i tragitti casa-lavoro".

A questi provvedimenti vi sono una serie di corollari, alcuni dei quali restano evidenti criticità, ad esempio la mancanza di finanziamenti per la realizzazione della tramvia Sud-Nord, e l’attuale impossibilità di miglioramento della rete dei trasporti pubblici urbani e di aumento del numero dei minibù, che si scontrano con una gestione di Seta che non rende attrattiva l’azienda per gli autisti, tant’è che la scorsa settimana l’Agenzia per la Mobilità ha preso atto e decretato la soppressione temporanea di decine di corse.

Tutto questo però dipenderà dal braccio di ferro (più politico che tecnico) tra il sindaco di Bologna Matteo Lepore e il ministro Matteo Salvini, che ha raggiunto l’apice in questi giorni. Il dicastero guidato dal leader della Lega ha emanato una direttiva (lo spieghiamo meglio nel Qn) che in pratica restringe la possibilità di applicare le zone 30 soltanto in determinati casi, come la vicinanza alle scuole. Altrimenti, gli automobilisti che ricevono una multa potrebbero fare ricorso al giudice di Pace e vincerlo.