Condannato marito violento, maltratta per anni la moglie malata di sclerosi multipla

L’uomo ha sempre negato le accuse a suo carico: ora dovrà risarcire l’ex con 20mila euro. In aula la testimonianza choc della donna: "Le botte erano ormai all’ordine del giorno"

In primo grado il tribunale di Rimini ha condannato l’uomo ad un anno e sei mesi (pena sospesa)

In primo grado il tribunale di Rimini ha condannato l’uomo ad un anno e sei mesi (pena sospesa)

Rimini, 1 maggio 2024 – Una donna affetta da una grave malattia neurodegenerativa, la sclerosi multipla. Circostanza che, secondo gli inquirenti, non avrebbe impedito all’ex marito di maltrattarla e umiliarla in ogni modo possibile, sottoponendola ad una vita di inferno per diversi anni. "Sei una disabile" era una delle offese che l’uomo le avrebbe rivolto più spesso, prendendola di mira e mortificandola facendo leva sulla patologia che la afflige.

Più volte la macalpitata era stata sul punto di denunciare l’ex marito, ma alla fine si era sempre trattenuta "per tenere unita la famiglia". Alla fine tuttavia la donna ha trovato la forza e il coraggio di mettere nero su bianco la sua denuncia. Facendo quindi scattare le indagini che alla fine hanno portato al rinvio a giudizio dell’uomo. Nei giorni scorsi, concluso il dibattimento, il giudice monocratico di Rimini ha condannato l’imputato, nel primo grado di giudizio, ad un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa). Sarà inoltre tenuto a versare alla moglie, che si è costituita parte civile con l’avvocato Giovanna Ollà, un risarcimento che è stato quantificato in 20mila euro.

L’uomo, dal canto suo, ha sempre respinto categoricamente tutte le accuse che gli sono state mosse, chiamando come testimoni in aula dei parenti che sono intervenuti in sua difesa sostenendo di non averlo mai visto mettere in atto azioni violente nei confronti dell’ex moglie. Quest’ultima, d’altra parte, è stata ascoltata in aula nel corso del processo ed ha ricostruito, attraverso il suo racconto, alcuni delle presunte vessazioni che sarebbe stata costretta a subire, fin dai tempi del fidanzamento. La donna ha parlato di aggressioni sia di natura fisica che verbale, aggiungendo inoltre di essere stata minacciata con un coltello in più di un’occasione. Dal 2019, il comportamento dell’ex marito – stando alla testimonianza resa dall’autrice della denuncia – sarebbe diventato sempre più violento, tanto che le "botte erano giornaliere".

La parte più difficile, per lei, era stata trovare la forza di denunciare. Alla fine, incitata dalla sorella, aveva accettato di farsi accompagnare in Questura e lì aveva deciso di formalizzare una querela, descrivendo alcuni degli episodi che avevano contribuito a trasformare la sua relazione in un vero e proprio incubo.