Divieto di balneazione Rimini 2019, scoppia la rivolta

I bagnini di Riccione minacciano un'azione legale contro Rimini. Operatori e amministratori uniti contro i prelievi Arpae

I tratti di spiaggia dove la balneazione è vietata

I tratti di spiaggia dove la balneazione è vietata

Rimini, 31 luglio 2019 - Bagni vietati ma il mare è pulito. Scoppia il finimondo. «Hanno fatto i prelievi di campionamento lunedì quando c’era il divieto di balneazione dopo le forti piogge di domenica – attacca Mauro Vanni, presidente della cooperativa bagnini di Rimini sud. Oggi abbiamo un’acqua trasparente e pulitissima, si vedono pesci e granchi, eppure dalle 13 è scattato il divieto di fare il bagno. I bagnini sono arrabbiatissimi. I prelievi avrebbero dovuti farli prima di domenica, visto che il maltempo era ampiamente annunciato». Il divieto temporaneo va dalla zona del porto a Miramare. Oltre metà del litorale di Rimini, ossia circa 9 chilometri. Il divieto, però, comprende anche zone di Riccione, Cattolica e Misano: in tutto sono interessati circa 12 chilometri e mezzo di costa. Ma già da domani "verosimilmente", come spiega l'asssessore all'Ambiente del Comune di Rimini Anna Montini "tutti i divieti di balneazione saranno revocati". Il sindaco Gnassi intanto scrive alla Regione per chiedere "verifiche più efficienti e rapide"

AGGIORNAMENTO Il primo agosto torna tutto normale

Divieto a firma del sindaco di Riccione Renata Tosi anche per lo specchio acqueo di Fogliano Marina e rio dell’Asse sud, dopo i prelievi fatti da Arpae lunedì. Ieri nuovo campionamento, i cui esiti saranno resi noti domani. «Il divieto temporaneo con parametri difformi per consentire la balneazione – recita una dura nota del Comune di Riccione – non è dovuto ad aperture di impianti di sollevamento o a problematiche di rete tali da giustificare simile divieto. A tal proposito si aprirà un confronto con Ausl e Arpae per fare chiarezza».

LA SCHEDA Perché con Escherichia coli è vietato fare il bagno

«Fogliano Marina, secondo la classificazione della Regione, gode infatti di un’acqua eccellente – continua il Comune guidato da Renata Tosi –. Nel fine settimana, caratterizzato da violenti temporali, non sono inoltre stati aperti l’impianto del depuratore, né gli impianti di sollevamento Casella e di via Castrocarto che avrebbero potuto produrre valori difformi per la balneazione nel rio Marano». «Se fosse confermato quel che al momento risulta in via ufficiosa – tuona Diego Casadei, presidente della cooperativa bagnini di Riccione, e degli operatori di spiaggia provinciali di Oasi Confartigianato – cioè che a Riccione non è stato aperto niente, e che tutto è arrivato dagli scarichi di Rimini, siamo pronti ad avviare un’azione legale con richiesta di danni, materiali e di immagine. Valuteremo se nei confronti del Comune di Rimini, di Hera che si occupa degli sforatori o di Arpae».

«I valori segnalati da Arpae per la costa sud – osserva il Comune di Rimini – dipendono dal fatto che i prelievi di controllo sono stati fatti lunedì mattina, quando ancora era in vigore il divieto di balneazione a seguito delle abbondanti precipitazioni dello scorso fine settimana. Le date dei prelievi di controllo sono stabilite in inverno, prima dell’inizio della stagione e vengono effettuati a prescindere dalle condizioni meteo. Comunque è già stato effettuato questa mattina il secondo prelievo di controllo per verificare il rientro dei valori». Il divieto non è stato segnalato a Rimini sud ieri mattina, fino alle 13, nonostante sul sito Arpae fossero apparse le bandiere arancioni che indicano ‘acqua non idonea alla balneazione’.

Oltre alla provincia di Rimini, il divieto riguarda anche due zone a Lido di Volano (Ferrara), uno a Savignano, uno a Cesenatico e uno San Mauro, nella provincia di Forlì-Cesena