DONATELLA FILIPPI
Cronaca

Hacker in azione a San Marino. Fatture contraffatte via e-mail

Il tentativo di truffa ai danni di un’azienda: intercettati i messaggi di posta elettronica con un cliente

Gli hacker hanno messo nel mirino un’azienda del Titano

Gli hacker hanno messo nel mirino un’azienda del Titano

Fatture inviate con la posta elettronica rubate e contraffatte. Questo il tentativo di frode informatica ai danni di diversi clienti denunciato da alcune aziende sammarinesi. A lanciare l’allarme e a mettere in guardia i sammarinesi è la Gendarmeria che nelle ultime settimane è andata a fondo alla questione ricostruendo la vicenda. Nel caso di una delle diverse aziende sammarinesi l’allarme è scattato quando la ditta ha denunciato un accesso non autorizzato ai sistemi di posta elettronica. L’attacco aveva come obiettivo la manipolazione di una comunicazione via e-mail già avvenuta con un cliente. In particolare, gli hacker hanno sottratto una fattura precedentemente inviata e ne hanno alterato il contenuto. Hanno modificato l’Iban indicato per il pagamento sostituendolo con un codice bancario estero che faceva riferimento a un istituto di credito portoghese. In un secondo momento la fattura contraffatta è stata inviata al cliente come se provenisse dall’azienda sammarinese. Tutto studiato a regola d’arte dai truffatori. Dalla Gendarmeria di San Marino invita così tutti coloro che riceveranno fatture via e-mail a prestare la massima attenzione verificando sempre la corrispondenza dei dati e non effettuare pagamenti su coordinate bancarie non verificate.

Accorgimenti utili, anzi indispensabili, in un periodo storico nel quale le truffe si stanno moltiplicando. Di ogni genere. E’ di appena qualche giorno fa quella segnalata dall’Asdico. L’Assoconsumatori del Titano ha messo tutti in guardia sull’ultima truffa che riguarda presunte offerte di lavoro legate a curriculum inviati. "Si sta diffondendo – spiegano – e fa leva sul desiderio delle persone di trovare un impiego per ottenere informazioni personali sensibili, come dati bancari". Il meccanismo lo spiega proprio Asdico. "II truffatori chiamano da un numero sconosciuto con il prefisso italiano +39 dicendo di aver ricevuto il tuo curriculum – spiegano – e che desiderano proseguire con un’offerta di lavoro, cercando di convincerti che l’azienda ha ‘preso in considerazione il tuo profilo’. L’obiettivo non è trovare una occupazione a chi la sta cercando, ma fare rivelare alla ’vittima’ dati sensibili come numeri di carte di credito, conti bancari o altri dettagli privati. In alcuni casi, in Italia le Associazioni dei consumatori hanno messo in guardia dalla richiesta di soldi per costi di attivazione o presunte spese". Insomma, l’ennesima truffa.