
Fabrizio Paris da comandante del Nucleo Operativo Radiomobile della compagnia dei carabinieri di Rimini fu in prima linea contro la Uno Bianca
Si è spento a 60 anni Fabrizio Paris, ex luogotenente dei carabinieri, protagonista silenzioso e coraggioso della lunga e durissima battaglia contro la Banda della Uno Bianca, che insanguinò Rimini e l’Emilia-Romagna tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90. Da comandante del Nucleo Operativo Radiomobile della compagnia dei carabinieri di Rimini, fu uno degli uomini in prima linea durante gli anni più bui, quando la paura si era fatta quotidianità e le pattuglie giravano con l’arma spianata.
Durante gli anni Novanta, fu anche alla guida della stazione dei carabinieri di Verucchio. A Rimini la Banda colpì 13 volte. Il 30 aprile 1991, uno degli attacchi più violenti: una pattuglia dei carabinieri fu crivellata di colpi e tre militari rimasero feriti. Quella notte segnò una svolta nella consapevolezza del pericolo e spinse Paris, insieme ad altri colleghi, ad alzare ancora di più il livello della risposta investigativa e operativa.
Tra gli episodi indelebili, rimasti impressi nitidamente nella memoria collettiva dei riminesi, il sanguinoso assalto alla coop Celle in cui 35 anni fa perse la vita Giampiero Picello. La guardia giurata fu assassinata davanti al supermercato nel quartiere Celle, durante un tentativo di rapina, dai membri della banda della Uno bianca (due rapinatori, Roberto e Fabio Savi, armati di fucile a canna corta e pistola) il 30 gennaio 1988. Oltre ad uccidere Giampiero Picello, i banditi ferirono gravemente un’altra guardia giurata, Rodolfo Miccoli, e altre cinque persone (tra le quali una bambina di 9 anni) prima di fuggire a mani vuote.
Anche dopo il congedo, Paris non smise di raccontare. Pochi mesi fa, proprio sulla Uno Bianca, aveva tenuto una lezione alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Urbino, dove era stato invitato come esperto di investigazioni e diritto sindacale. Aveva trasformato quell’esperienza dolorosa in un patrimonio di conoscenza da trasmettere alle nuove generazioni.
Dopo la pensione si era trasferito a Pioraco, nelle Marche, dove si era dedicato con passione all’associazionismo, all’organizzazione di raduni per gli appassionati di Alfa Romeo e al sostegno alla squadra di calcio locale "Ruggero Mancini". Ma non aveva mai tagliato il filo che lo legava a Rimini, alla città dove aveva dato il massimo nei momenti più duri, quando serviva coraggio, fermezza e una profonda fede nello Stato.
Lascia la moglie Sebenella, i figli Fabio e Francesca, la madre e tanti colleghi che in questi giorni lo ricordano come un punto fermo nei giorni più caotici. Il sindaco di Pioraco Matteo Cicconi: "Nell’apprendere con grande dispiacere la notizia della scomparsa del padre del consigliere comunale Fabio Paris, tutta l’amministrazione e il personale degli uffici comunali si uniscono nel cordoglio alla famiglia, alla quale porgono le più sentite condoglianze"