REDAZIONE RIMINI

L’omicidio di Pierina: "Basta odio e speculazioni. Rispettate nostra madre"

Rimini, lo sfogo dei figli della vittima contro contenuti apparsi su internet "La sua immagine virtuosa è distorta da chi tenta di trarre giovamento".

Da sinistra, Giacomo, Chiara e Giuliano Saponi (ultimo a destra) con la madre Pierina

Da sinistra, Giacomo, Chiara e Giuliano Saponi (ultimo a destra) con la madre Pierina

di Lorenzo Muccioli

La tavola imbandita. Tutta la famiglia riunita per il Natale. E quella sedia vuota, che lascia l’amaro in fondo al cuore e spegne i sorrisi sui volti. "Un peso insopportabile" dicono a denti stretti Giuliano, Giacomo e Chiara Saponi, i figli di Pierina Paganelli, l’ex infermiera massacrata con 29 coltellate la sera del 3 ottobre del 2023, a Rimini, nel garage sotterraneo di via del Ciclamino. E’ un dolore immenso, straziante. Che anche quest’anno lascerà la voglia di far festa fuori dalla porta. Facendo spazio ad altri sentimenti.

La speranza, anzitutto, di una svolta nel giallo, che vede al momento come unico indagato dalla Procura di Rimini Louis Dassilva, il 34enne senegalese vicino di casa di Pierina e amante della nuora, Manuela Bianchi. E poi la rabbia. Per tutti i commenti imbevuti d’odio, le polemiche televisive, le strumentalizzazioni e le bugie che rimbalzano sulle pagine dei social network e scorrono in Rete, infagando la memoria di Pierina. "Nelle ultime settimane – scrivono gli avvocati dei figli, Marco e Monica Lunedei – sono stati portati alla nostra attenzione dei contenuti di dubbio gusto– se non addirittura diffamatori – sulla povera signora Paganelli e la sua famiglia, raggiunta recentemente da deprecabili tentativi di estorsione di informazioni sull’indagine da commentare su questa o quella piattaforma".

Il riferimento è soprattutto ad alcuni video, diffusi nelle ultime settimane su YouTube. Come la canzone ‘Vedo nero ma era Neri’, che in modo becero e impietoso ironizza sull’omicidio di Rimini e sul dilemma riguardante la figura misteriosa apparsa nelle riprese della cam 3 della farmacia di via del Ciclamino, ritenuto la prova regina dagli inquirenti. E poi altri filmati, conditi da commenti irripetibili sul conto della Paganelli. Addirittura, alcuni youtuber avrebbero contattato i familiari sostenendo di avere informazioni rilevanti sul caso. Una "speculazione" bella e buona, messa in atto per un semplice desiderio di click, che ha fatto infuriare i parenti. Spingendo gli avvocati a rivolgere un appello.

"Il nostro ruolo - scrivono i Lunedei - ci impone di ricordare a tutti che la triste vicenda che ci occupa ha al centro la morte di una persona ed il dolore incommisurabile della famiglia che la amava. Questo dolore, già di per sé straziante, è acuito in queste settimane dalla cornice delle festività natalizie, durante le quali, come troppe famiglie sanno, le sedie vuote attorno alla tavola imbandita hanno un peso quasi insopportabile. La signora Paganelli era una madre, una nonna ed un’amica amorevole, sempre disponibile ad aiutare il prossimo con il sorriso, spesso a costo di mettere i propri desideri e bisogni in secondo piano: le persone che l’amavano e che oggi quel sorriso hanno perso portano dentro questo ricordo di lei, ed è profondamente sbagliato ed ingiusto che la sua immagine virtuosa sia distorta in modo completamente immotivato e gratuito da chi, da questa distorsione, tenta di trarre giovamento e consenso".

Un Natale più sereno per i figli di Pierina. Senza polemiche, veleni e falsità. Scandito solo dal ricordo affettuoso della madre. Questa la richiesta che arriva da Giuliano, Giacomo e Chiara. "Vogliamo fare un appello alle coscienze individuali – concludono gli avvocati – affinché il rispetto della morte e del dolore dei superstiti torni al primo posto nella gerarchia dei valori che orienta il dibattito sulla vicenda".