
Per aprire anche fuori stagione è necessario avere i marinai in torretta. Casadei, Coop Bagnini: "A giorni il confronto con la Capitaneria di porto".
Salvataggi e stagione, "attendiamo l’incontro con la Capitaneria di porto, competente per il distretto riminese, entro pochi giorni". Diego Casadei, presidente della Cooperativa bagnini (nella foto), spinge sull’acceleratore. Ad oggi resta il problema dell’apertura degli stabilimenti balneari al di fuori della stagione ‘classica’, quella che parte alla fine di maggio e si chiude verso la metà di settembre. Nei mesi estivi ci sono le torrette e i marinai di salvataggio in azione. Poi è arrivata la nuova ordinanza su tutto il territorio nazionale che prevede comunque l’attività di salvamento nel momento in cui lo stabilimento apre al pubblico, che si tratti di marzo, aprile od ottobre non fa differenza. Ma le cooperative dei bagnini in autunno hanno risposto picche, valutando il costo del servizio in mesi con poco afflusso e responsabilità penali troppo pesanti nel caso in cui a svolgere il servizio di salvamento fosse il bagnino. Con il mese di marzo crescerà anche la voglia dei primi bagnini di aprire lo stabilimento ai clienti. Ma con quale servizio di salvamento? "Con la Capitaneria andremo a discutere e presentare una bozza del piano operativo della sicurezza di cui si dovranno dotare gli stabilimenti per aprire al di fuori della stagione estiva". Oltre agli stabilimenti si pone il problema degli eventi. Chi gestirà la sicurezza ed eventuali marinai di salvataggio durante il Beach line festival, che vedrà oltre un migliaio di stranieri sulla sabbia? "In quel caso non penso proprio spetti a noi – riprende il presidente – bensì a chi organizza l’evento". Tradotto, nessuno bussi ai bagnini per battere cassa. Resta da capire cosa sarà scritto nel piano operativo che dovranno presentare i bagnini per aprire. La linea tenuta dalle cooperative della costa dalla fine della scorsa stagione è sempre stata quella di non essere costretti ad accollarsi costi quando in spiaggia l’utenza è al minimo. Difficile tuttavia pensare che la Capitaneria possa fare dietrofront rispetto all’ordinanza emanata a livello nazionale.
"Quello che chiediamo – riprende Casadei – è una disciplina che faccia ordine dicendo cosa bisogna fare nei diversi periodi dell’anno, con esigenze molto diverse tra loro in spiaggia. In inverno non è pensabile parlare di elioterapia, ad esempio. Ma anche i periodi che non sono quelli estivi hanno caratteristiche proprie. Riteniamo che nei piani che i bagnini dovranno presentare e rispettare vadano inserite una serie di prescrizioni da dare al cliente quando non si è in periodo estivo".
Se non altro i bagnini non avranno l’assillo di rinnovare il brevetto da salvataggi. Il decreto Milleproroghe ha infatti congelato l’effetto del nuovo decreto emanato nel luglio del 2024, che impone una revisione profonda dei criteri per ottenere e rinnovare i brevetti. Tutto rimandato a dopo la stagione, cosa che non soddisfa la consigliera regionale Alice Parma. "Il decreto lega la possibilità di prestare servizio solo se maggiorenni, al contraro oggi lo si può fare a 16 anni. Ritengo che l’obiettivo debba essere quello di rendere strutturale l’età minima ai 16 anni".
Andrea Oliva