SOFIA NARDI
Cronaca

Rimini e Forlì, due scali a confronto: "Serve una strategia non la guerra"

Il presidente della Regione de Pascale riconosce il ruolo del ’Fellini’, ma invita a superare i localismi

Il dibattito sulla coesistenza degli scali di Rimini e Forlì si riaccende, con posizioni divergenti tra le amministrazioni locali e la Regione Emilia-Romagna. Da un lato, il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad ha recentemente dichiarato che "di quattro aeroporti in regione ce ne saranno al massimo tre", alludendo a una possibile chiusura dello scalo forlivese Ridolfi. Una presa di posizione netta, che evidenzia la preoccupazione riminese per un possibile favoritismo politico nei confronti di Forlì, complice l’orientamento di centrodestra della sua amministrazione. Sadegholvaad ha accusato Governo ed Enac di sostenere il Ridolfi in un’ottica non meritocratica, ma ideologica.

Diversa e più articolata la visione del presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale. Intervenuto a Forlì in occasione del rinnovo degli organi dirigenti di Cna, ha spiegato come la Regione stia lavorando a un piano strategico complessivo per gli aeroporti, coinvolgendo tutti e quattro gli scali regionali: Bologna, Rimini, Forlì e Parma.

De Pascale ha ribadito che Bologna, vero fulcro del traffico aereo regionale, è prossimo alla saturazione. "La domanda da cui partire – spiega – è quale sia il massimo di crescita che Bologna può avere. Finché ha margine, le compagnie aeree lo preferiranno, ma questo margine si sta esaurendo". Da qui, la necessità di una visione più ampia che coinvolga anche gli altri scali.

Rimini, secondo De Pascale, è l’aeroporto che – Bologna esclusa – sta crescendo di più, grazie anche alla sua vocazione turistica. Tuttavia, il governatore non esclude un futuro anche per Forlì e Parma, a patto che si dimostrino sostenibili nel lungo periodo. "Non vogliamo spostare i carrarmati del Risiko, ma pensare in grande: puntare a 20 milioni di passeggeri annui significa mettere in gioco tutti gli scali".

Un’ulteriore difesa del Ridolfi arriva da una considerazione strategica: "Forlì ha un polo dell’interspazio unico – ha sottolineato De Pascale – che va oltre ai passeggeri e rappresenta un asset economico rilevante". È su basi di questo tipo che si potrebbe giustificare un eventuale ingresso della Regione nel capitale dello scalo forlivese, ma "non per ripianare perdite: i soldi pubblici devono essere rispettati".

L’auspicio di De Pascale è chiaro: "Lo studio dirà se il Ridolfi ha spazio nel sistema regionale. Se sì, allora dobbiamo costruire un’alleanza tra istituzioni e superare i localismi". Un invito a Rimini – e non solo – a guardare oltre le rivalità territoriali, verso un’autentica logica di sistema.

Sofia Nardi