DONATELLA FILIPPI
Cronaca

Spunta l’ombra di una banda dietro la ‘strage dei cani’

Il presunto killer potrebbe avere dei complici. La denuncia di Rete durante la seduta del Consiglio

Alcune esche avvelenate trovate a San Marino

Alcune esche avvelenate trovate a San Marino

San Marino, 13 giugno 2025 – "Io ho la mia teoria: credo non possa avere agito da solo". Lo dice a chiare lettere in Consiglio grande e generale il consigliere del movimento civico Rete, Matteo Zeppa. Proprio nel giorno in cui in aula, con l’ordine del giorno presentato da Rete, si ritorna a parlare del killer dei cani. Avanzando l’ipotesi che dietro al pensionato Giorgio Cellarosi, unico indagato per la morte di decine di cani sul Titano negli ultimi 14 anni, ora agli arresti domiciliari, ci possa essere un gruppo organizzato. "Questa persona o queste persone, ha terrorizzato San Marino ogni estate", sottolinea Zeppa in Aula. Il dibattito è acceso e partecipato. Perché la questione è sulla bocca di tutti da mesi e la rabbia dei cittadini, non solo dei proprietari degli oltre 40 cani morti negli anni, aumenta di giorno in giorno. "Noi con la maggioranza e la Segreteria di Stato per la Giustizia – sottolinea Michela Pelliccioni del Partito dei socialisti e dei democratici – abbiamo promosso un’importante riforma del codice penale, introducendo un capitolo intero sui reati contro gli animali, con pene per chi li maltratta o li uccide. Contro questa legge l’avvelenatore ha lanciato il guanto di sfida, ma si è ‘fregato da solo’. Nonostante ciò, gli avvelenamenti non si sono fermati, suggerendo forse altri responsabili o il mancato rispetto delle misure cautelari". "Questi episodi – dice Antonella Mularoni di Repubblica Futura – hanno sollevato ripetutamente il dubbio che non ci fosse la volontà di trovare l’artefice. Si tratta di fatti gravissimi che hanno creato non solo un danno e la morte di animali, ma anche un danno reputazionale e per il turismo, tanto che la mostra canina fu annullata. Dobbiamo davvero ringraziare il cielo che questi bocconi non siano stati ingeriti da qualche bambino". Nei giorni scorsi il Congresso di Stato si è costituito parte civile in questo procedimento e dato mandato alla Gendarmeria di piantonare l’abitazione dell’indagato. Si è inoltre ragionato sull’acquisto e l’utilizzo di braccialetti elettronici per casi futuri. Dopo un lungo dibattito e una mediazione tra le forze politiche, ieri in Consiglio è stato infine approvato un testo condiviso che condanna con fermezza la lunga scia di avvelenamenti ai danni di animali d’affezione e chiede al Congresso di Stato di mantenere alta l’attenzione sul caso del killer dei cani. "Dopo 14 anni, la politica doveva dare un segnale inequivocabile", dice Zeppa, promotore con Rete del testo poi ritirato a favore del testo unitario. Il nuovo ordine del giorno impegna il governo a monitorare le indagini e a riferire in Commissione sugli strumenti di controllo da attuare entro settembre.