REDAZIONE RIMINI

"Tutte falsità, la minoranza fa solo polemica"

Incompatibilità, la replica del Segretario Ciacci: "Mi sono dimesso da amministratore della cooperativa alla vigilia del giuramento"

Il segretario di Stato al Territorio e all’Ambiente Matteo Ciacci finito nel mirino delle opposizioni

Il segretario di Stato al Territorio e all’Ambiente Matteo Ciacci finito nel mirino delle opposizioni

Botta e risposta. I partiti di minoranza chiamano in causa, dopo il segretario di Stato al Lavoro, Alessandro Bevitori, anche il segretario al Territorio, Matteo Ciacci. Mettendo nel mirino la loro incompatibilità essendo, entrambi, amministratori di una società. E non avendo presentato le dimissioni nei cinque giorni successivi al giuramento, a detta dell’opposizione. "Sono basito dal comunicato strumentale delle opposizioni – tuona il Segretario Ciacci – Ho rassegnato le dimissioni da amministratore unico della cooperativa ‘Il Timbro’ il 21 luglio, il giorno precedente al giuramento del governo. Dovrebbero rettificare il comunicato se fossero seri, a volte ammettere di avere sbagliato non è un male, anzi".

Il ministro al Territorio specifica. "Tra l’altro si tratta di una cooperativa culturale – spiega – priva di licenza e la legge non prevede nemmeno una specifica incompatibilità. Spero che lo scontro possa avvenire sulla base di posizioni politiche diverse, sui contenuti, non sulle falsità". Dopo aver già replicato in Consiglio grande e generale, tirato nuovamente in ballo, il Segretario Bebvitori ribatte. "Ovviamente – dice – anche per questo incarico, come per il precedente già oggetto di segnalazione del movimento Rete, ho rassegnato le dimissioni nel pieno rispetto della legge. Infatti le dimissioni dalla società Titan Real Estate spa sono state formalizzate lo scorso 26 luglio, come peraltro già comunicato e documentato il 12 settembre nelle sedi istituzionali competenti. Pertanto le accuse delle opposizioni sono totalmente prive di ogni fondamento e hanno l’unica finalità di creare sterili polemiche. Come ho avuto modo di dire in aula, l’opposizione ha il diritto e anche il dovere di vigilare, i chiarimenti sono stati immediatamente forniti per cui non c’è nessun ‘caso’. Si mettano il cuore in pace".

Intanto, tra un botta e risposta e l’altro, si è chiusa la settimana di lavori in Consiglio grande e generale. Nella seduta pomeridiana di venerdì si è proceduto con l’esame degli emendamenti al progetto di legge ‘Variazione al Bilancio di previsione dello Stato e degli enti pubblici per l’esercizio finanziario 2024’, che alla fine non sarà approvato rendendo quindi necessaria la sua trattazione nella prossima sessione consiliare del mese di ottobre.