Ariano Polesine, 29 marzo 2023 – E’ giallo ad Ariano Polesine (Rovigo) sulla morte di Rkia Hannaoui, la donna di 32 anni, mamma di due bambini di 8 e 11 anni colpita da un proiettile in testa. La donna è stata dichiarata morta da una commissione medica.
La Procura indaga per omicidio
La Procuratrice della Repubblica di Rovigo, Manuela Fasolato, ha comunicato che “in relazione al decesso avvenuto oggi (in ospedale, ndr) di Rkia Hannaoui, 31 anni madre di due minori e di origine marocchina, a seguito di ferimento alla testa presumibilmente a causa di un proiettile avvenuto in data 28 marzo ad Ariano Polesine, la Procura della Repubblica di Rovigo procederà contro ignoti per il reato di omicidio. Precisa altresì che i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Rovigo sono intervenuti ieri verso le 19 al presidio ospedaliero di Rovigo dove, dalle 17,46, era stata trasportata, a mezzo di un'autoambulanza, la 31enne cittadina marocchina per una grave lesione alla testa con possibile causa violenta. La donna, non cosciente, è stata ricoverata in prognosi riservata al reparto rianimazione. Contestualmente i Carabinieri della Compagnia di Adria e della Stazione di Ariano Polesine, supportati da quelli del Nucleo Investigativo rodigino, sono intervenuti nell’abitazione della donna, dove, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Rovigo, hanno effettuato accertamenti e rilievi tecnici. La Procura della Repubblica di Rovigo ha disposto il sequestro dell’immobile dove è successo il fatto, nonché tutti i materiali ritenuti pertinenti al reato ipotizzato al fine di verificare, mediante accertamenti tecnici, la dinamica del ferimento. Sono tuttora in corso indagini delegate ai Carabinieri di Rovigo per ulteriori approfondimenti investigativi”.
Cos’è successo
C’è silenzio e disperazione nel casolare di campagna, dove nel tardo pomeriggio di ieri la mamma di 32 anni è stata trovata nella cucina dai due figli, con una ferita alla testa. Sul posto sono arrivati i carabinieri per i necessari rilievi ed accertamenti, le operazioni sono coordinate dal sostituto procuratore Maria Giulia Rizzo.
Sono in corso le indagini per ricostruire l’accaduto. Al momento non risultano ancora indagati. I punti fermi di questa vicenda ancora tutta da chiarire: in casa al momento del ferimento della donna c’erano i due figli, mentre il marito, di origine marocchina, non era presente: sembra fosse al lavoro.
La corsa dal vicino
I figli di 8 e 11 anni si sono recati di corsa dal vicino: “La mamma sta male, sta morendo”, le parole dei bambini, appena rientrati da scuola col pullmino, da qui è partita la telefonata al Suem118. Al momento parenti e amici si stanno occupando dei due ragazzini, sconvolti dopo avere trovato a terra la propria madre e preoccupati per la sua vita.
In una prima ipotesi si pensava che fosse stata una caduta ed incidente domestico. Successivamente, invece, a seguito degli esami clinici, si sarebbe accertato la presenza di un proiettile nel cranio della donna. Da una tac cerebrale, infatti, i sanitari avrebbero visto la presenza di un proiettile nell'encefalo. A soccorrere per primo la donna, dunque, l’anziano vicino, proprietario di casa: l’uomo ha dichiarato ai microfoni della Rai di aver trovato il corpo della vittima riverso a terra e di aver visto la macchia di sangue solo dopo averlo girato. I vicini, dalle primi indiscrezioni, non avrebbero udito urla o spari. L’abitazione è in un luogo isolato, poco lontano dall’argine del fiume.
Si cerca l’arma
Non è stata ritrovata nessuna arma sul posto. Le testimonianze raccolte dal vicinato, per capire se hanno sentito o visto qualcosa, oltre i rilievi in loco, potrebbero supportare le indagini ed essere utili per ricostruire cosa sia realmente successo all’interno dell’abitazione. I carabinieri stanno effettuando alcune perlustrazioni, probabilmente in cerca dell’arma del delitto, anche in un cascinale vicino. Una vicina ha riferito che la donna, poche ore prima che venisse ritrovata dai figli, si trovava nei pressi di un rudere vicino all'abitazione. Un particolare che ha spinto i Carabinieri a tornare oggi in via Fine, dopo esservi rimasti ieri sino a notte fonda, per effettuare ulteriori rilievi. La testimone, che si trovava in auto, ha avuto l'impressione che Rkia Hannaoui stesse cercando qualcosa tra le pietre e le erbacce del rudere, anche se l'ipotesi più probabile è che fosse intenta, come d'abitudine, a raccogliendo le uova delle galline che lasciava libere di girare nella campagna. Una voce, non confermata dai militari o dalla Procura ma girata di porta in porta tra i conoscenti della donna, sostiene che ad un vicino di casa oggi siano stati sequestrati dei fucili. Mentre mancherebbe all'appello, sempre secondo la stessa fonte, una pistola regolarmente denunciata dall'uomo.