Vendite in flessione nel 2024. Pesano l’aumento dei costi e le difficoltà di accesso al credito

Primi sei mesi con il segno meno, nell’ultima parte dell’anno non si registrano inversioni di tendenze. Ma la contrazione è attribuibile più a fattori di natura congiunturale che a un calo della domanda.

La congiuntura che ha caratterizzato l’andamento dei settori agricolo e industriale ha influito sul mercato agromeccanico, facendo calare le vendite

La congiuntura che ha caratterizzato l’andamento dei settori agricolo e industriale ha influito sul mercato agromeccanico, facendo calare le vendite

Il settore della meccanica agricola risente in modo diretto delle variabili che condizionano sia l’economia industriale che quella agricola. Nell’anno passato e nell’anno in corso l’andamento del settore industriale è stato influenzato dal costo elevato delle materie prime e delle forniture energetiche, mentre le politiche monetarie restrittive messe in atto per contenere l’inflazione hanno ridotto l’accesso al credito e rallentato gli investimenti. La congiuntura che ha caratterizzato l’andamento dei settori agricolo e industriale ha influito sul mercato agromeccanico globale. Il costo crescente dei mezzi meccanici – questo lo scenario delineato da FederUnacoma – combinato con la difficoltà di accesso al credito e con un andamento del settore primario non favorevole ha determinato una riduzione degli investimenti per l’acquisto di nuove tecnologie. I dati di Agrievolution, l’organismo che raggruppa le associazioni di costruttori dei principali Paesi, indicano nei primi sei mesi dell’anno per le trattrici, una flessione delle vendite complessive pari al 12% rispetto al primo semestre del 2023. A perdere terreno sono tutti i mercati. L’India, che negli anni scorsi aveva registrato un trend incrementale ininterrotto, cala del 10% così come la Cina, mentre gli Stati Uniti arretrano del 12%. Segno meno anche per l’Europa Occidentale, dove perdono terreno sia pure in misura diversa i due principali mercati nazionali, quello francese (-8%) e quello tedesco (-1%). Cali vistosi si registrano in Canada (-16%), Giappone (-28%), Russia (-32%) e Turchia (-20%).

La seconda parte del 2024 non dovrebbe vedere significative inversioni di tendenza, così per fine anno si prevede un bilancio complessivo in rosso, con un totale di trattrici vendute nel mondo non superiore alle 2 milioni di unità. Questo rappresenterebbe il livello più basso dal 2016, visto che nel periodo 2017-2023 il numero delle trattrici vendute a livello globale è stato in media pari a 2,2 milioni di unità, con picchi di vendite nel 2021 (2,5 milioni) e nel 2022 (2,4 milioni).

Tuttavia, la contrazione del mercato globale registrata lo scorso anno e nel primo semestre di questo è attribuibile più a fattori di natura congiunturale che non ad una reale flessione della domanda mondiale. "In un prospettiva di medio e lungo periodo il fabbisogno di tecnologie agricole per il settore primario è destinato a crescere, spinto da un’agricoltura in costante sviluppo – ha spiegato la Presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio – e l’incremento della popolazione globale, stimata in 10 miliardi di persone entro il 2050, renderà necessario incrementare la produzione agricola del 50%. Il comparto agromeccanico deve produrre tecnologie che si adattino ai più diversi contesti ambientali e climatici".