STEFANO MANFREDINI
Calcio

A un passo dal baratro: la stagione. La lotteria dei playout, poi la gioia

Dal pareggio incoraggiante con l’Ascoli agli allenatori saltati. Gli 11 gol del capitano hanno salvato la Spal

La Curva Ovest e tutti i 10mila del Mazza, al ritorno dei playout contro il Milan Futuro, sono stati determinanti per la salvezza dei biancazzurri. Molina è stato il grande protagonista con una doppietta. Ovazione per l’entrata in campo nel secondo tempo del capitano Mirco Antenucci alla sua ultima da giocatore (BP)

La Curva Ovest e tutti i 10mila del Mazza, al ritorno dei playout contro il Milan Futuro, sono stati determinanti per la salvezza dei biancazzurri. Molina è stato il grande protagonista con una doppietta. Ovazione per l’entrata in campo nel secondo tempo del capitano Mirco Antenucci alla sua ultima da giocatore (BP)

Manfredini

Aspettative importanti, poi la grande paura di precipitare nei dilettanti e infine il lungo sospiro di sollievo dopo la vittoria nella gara di ritorno dei playout col Milan Futuro che ha regalato la salvezza alla squadra di Baldini. È stata una stagione di enorme sofferenza quella della Spal, che nel corso dell’intero campionato ha però sempre potuto contare sul proprio capitano. Nell’ultimo torneo della propria carriera, Mirco Antenucci ha giocato 37 gare su 38 saltandone soltanto una per squalifica. Oltre ad aver collezionato un gettone in Coppa Italia e due nei playout, per un totale di 40 presenze! Impreziosite da 11 gol pesanti, senza i quali i biancazzurri probabilmente sarebbero finiti in serie D senza passare per gli spareggi.

Ma ripercorriamo passo dopo passo il campionato della Spal, che dopo il pareggio incoraggiante ottenuto in rimonta contro l’Ascoli è stata travolta sul campo del Perugia lasciando intuire che forse era il caso di ridimensionare le ambizioni. Nel giorno del suo 40° compleanno, l’8 settembre 2024 Ante7 si è sbloccato firmando una doppietta contro la Lucchese, purtroppo inutile ai fini del risultato. Ma il capitano non si è fermato, perché nelle due gare successive ha messo la propria firma sulle vittorie pesanti contro Sestri Levante e Carpi. Sembrava l’inizio di un nuovo campionato per la squadra di Dossena, che invece ha inanellato una lunga serie negativa. Interrotta il 10 novembre allo stadio Mazza contro il Pineto, guarda caso nel giorno del ritorno al gol del Lupo di Roccavivara.

Da quel momento Mirco è diventato titolarissimo, ma dopo tre vittorie di fila la Spal è tornata a imboccare un tunnel dal quale non sarebbe più uscita. Se non proprio in extremis, per fortuna. Antenucci ha continuato a fare il proprio dovere, anzi molto di più. Segnando quattro gol di fila all’inizio del girone di ritorno contro Ascoli, Perugia e Lucchese (doppietta). La rete al Milan Futuro non è bastata a salvare la panchina a mister Dossena, sostituito da Francesco Baldini che ha impiegato diverse gare per iniziare a ingranare. Il nuovo allenatore ha puntato forte sul capitano, che gli ha regalato un gol col Campobasso. Col passare delle settimane però il tecnico di Massa ha trovato un punto di equilibrio con un assetto diverso, con Molina punto di riferimento centrale e due attaccanti esterni.

Antenucci è comunque rimasto più che mai al centro del progetto, rappresentando un fondamentale punto di riferimento per allenatore e compagni dentro e fuori dal campo. Ante7 negli ultimi mesi non ha più segnato, ma ha fatto la differenza con l’atteggiamento. Indicando la via che portava alla salvezza quando la rassegnazione rischiava di prendere il sopravvento. Nelle ultime due gare casalinghe poi il capitano ha ricevuto il doveroso e commovente saluto da parte della sua gente, prima una coreografia da brividi della curva Ovest e poi il tributo della società e dei compagni di oggi e di quelli che lo hanno accompagnato nel corso degli anni.

Il tributo del popolo biancazzurro al proprio eroe non ha lasciato indifferente Antenucci, ancora più motivato a chiudere il cerchio con una salvezza che avrebbe avuto un valore inestimabile. E così è stato, a prescindere dal fatto che il capitano sul campo non abbia avuto un ruolo da protagonista. C’è da scommettere però che la sua presenza nello spogliatoio nella settimana più difficile in assoluto – quella che ha preceduto la gara di ritorno dei playout col Milan Futuro – abbia aiutato e motivato i compagni, fino al raggiungimento dell’obiettivo della permanenza in serie C, uno dei più preziosi della sua gloriosa carriera.