
Una zona di Bologna
Con la firma e il deposito del nuovo Accordo Territoriale per i contratti di locazione abitativa a canone concordato, si chiude un percorso faticoso e necessario per dare risposte concrete alla crisi abitativa di Genova. La svolta riguarda l’uso degli immobili. Per la prima volta in Italia, un Accordo Territoriale prevede un aumento di valore locativo per chi riconverte un appartamento precedentemente destinato a struttura extralberghiera verso l’uso abitativo ordinario. L’accordo è stato firmato da Confabitare Genova, rappresentata dal presidente GianMaria Bini, da Unsicasa Genova con Roberto Vinzoni, da Assocasa, nella persona del Commissario Provinciale Angelo Di Fede. Uno dei principali elementi di innovazione riguarda il superamento dei parametri catastali come unico riferimento per il calcolo del canone. Si utilizzeranno i metri utili indicati nell’Attestato di Prestazione Energetica, con adeguamenti in base alle caratteristiche strutturali e qualitative dell’immobile. «Anche le valorizzazioni aggiuntive, come quelle legate al pregio o a specifici utilizzi, non saranno più lasciate alla libera interpretazione - dichiara Gaetano Vassallo, Presidente nazionale di Assocasa - potranno essere applicate solo in presenza di una attestazione congiunta, che vincola proprietario e inquilino a una valutazione condivisa. Ora - afferma Alberto Zanni, Presidente nazionale di Confabitare - chi sceglie di riportare un alloggio nel circuito della locazione a lungo termine viene premiato grazie a un meccanismo di attestazione congiunta che certifica la riconversione e protegge entrambe le parti del contratto». L’accordo contempla inoltre situazioni complesse e sempre più diffuse, come la locazione di porzioni di immobile o i contratti transitori per studenti ed è un documento vivo, che prevede la possibilità di adesione da parte di altre organizzazioni rappresentative, a livello locale e nazionale, in grado di contribuire all’evoluzione del mercato con lo stesso spirito costruttivo.