Il Comune in campo "La neutralità climatica è da raggiungere tutti quanti assieme"

Anna Lisa Boni, assessora a transizione ecologica e patto per il clima "Favorire l’uso delle fonti rinnovabili per gli edifici, anche privati. Nei punti luce 36mila led. Riqualificheremo l’edilizia pubblica" .

Il Comune in campo  "La neutralità climatica  è da raggiungere  tutti quanti assieme"

Il Comune in campo "La neutralità climatica è da raggiungere tutti quanti assieme"

di Andrea Zanchi

Un po’ come andare sulla Luna. Anna Lisa Boni, assessore comunale alla transizione ecologica, usa questa immagine per descrivere la misssione di fare di Bologna, entro il 2030, una città a neutralità carbonica, ossia dove le emissioni di Co2 verranno compensate dal loro totale assorbimento. "Per arrivare a Bologna città ‘carbon neutral – spiega Boni – serve un approccio sistemico e non un progetto di settore. Bisogna fare un po’ come con le missioni degli anni ’60 per arrivare sulla Luna: dobbiamo essere tutti focalizzati su questo unico obiettivo".

Partiamo dall’inizio però: cosa significa Bologna città carbon neutral entro il 2030?

"Significa che Bologna è stata selezionata dalla Commissione europea tra le cento città europee, di cui nove italiane, che da qui al 2030 vogliono raggiungere la neutralità climatica. È vero che nelle grandi città si producono il 70% dei gas clima-alteranti, ma è altrettanto vero che è sempre nelle città che si possono trovare le soluzioni per risolvere il problema. E questo l’Europa lo riconosce".

Neutralità carbonica cosa significa nella vita quotidiana dei cittadini? Cosa deve cambiare?

"Serve una vera e propria educazione ambientale nelle scuole, in famiglia e nella vita di tutti i giorni che porti a cambiare i nostri comportamenti quotidiani. Questo è un passaggio fondamentale per la transizione ecologica: non bisogna generare ansia climatica ma offrire soluzioni concrete e benefici tangibili, senza lasciare indietro nessuno".

Cosa serve oltre ai comportamenti virtuosi dei cittadini?

"L’impegno dei grandi attori e delle grandi aziende. Per questo con alcuni enti e realtà di grande importanza del nostro territorio abbiamo siglato un patto per il clima (aziende sanitarie, Tper, Aeroporto Marconi e via dicendo) per ridurre le emissioni, un patto che poi coinvolge anche le associazioni. Se lavoriamo tutti uniti per un unico obiettivo riusciremo a raggiungerlo".

Da dove arrivano le emissioni da azzerare entro il 2030?

"Per il 70% dagli edifici. Il traffico privato ha un impatto minore, ma comunque significativo. Fondamentale è anche l’illuminazione: per questo abbiamo deciso di sostituire con dei led le vecchie lampadine di tutti i 36mila punti luce sul territorio comunale".

E per gli edifici?

"I fondi del Pnrr ci aiutano ad adeguare quelli appartenenti al patrimonio pubblico: più di 1.000 abitazioni di edilizia residenziale pubblica saranno riqualificate, ad esempio sostituendo le vecchie caldaie con le pompe di calore. Poi realizzeremo impianti con fonti di energia rinnovabile in tutti edifici pubblici, anche creando comunità energetiche che aiutino quegli edifici che non possono installare impianti fotovoltaici ad avere comunque energia pulita".

E per gli edifici privati?

"Per gli edifici privati non abbiamo risorse per intervenire direttamente, ma la riforma del Pug e soprattutto del regolamento edilizio che stiamo approntando, in particolare dell’articolo 73, va proprio nella direzione di favorire la transizione ecologica, rendendola possibile davvero a tutti".