Il rumore simile a un missile, il silenzio agghiacciante, sangue ovunque: il racconto dell’incidente di Santo Stefano di Cadore

Morti papà, figlioletto di due anni e nonna travolti da un’auto che viaggiava fortissimo. Lo strazio del nonno sopravvissuto, l’ex portiere del Mestre Lucio Potente: “Sono un miracolato. Mia figlia non vuole più vivere, in un attimo ha perso tutto”

L'incidente di Santo Stefano di Cadore: il racconto del nonno Lucio Potente.  Nella tragedia ha perso un nipote, la moglie e il genero

L'incidente di Santo Stefano di Cadore: il racconto del nonno Lucio Potente. Nella tragedia ha perso un nipote, la moglie e il genero

Venezia, 7 luglio 2023 – C’è una famiglia distrutta, c’è un’investitrice (arrestata) che non mostra di essere pentita. Nell’incidente di Santo Stefano di Cadore, in provincia di Belluno, ieri un’auto a folle velocità (alcuni testimoni parlano di 160 km orari), guidata dalla 30enne tedesca Angelika Hutter, ha travolto una famiglia che stava passeggiando in montagna uccidendo il padre di 48 anni, Marco Antoniello che lascia una moglie di 42 (ferita ma non in maniera grave) ed un altro figlio, un bambino di 2 anni, Mattia figlio di Marco, ed una donna di 65 anni, Mariagrazia Zuin, la nonna del piccolo.

Sopravvissuti il nonno, la mamma e il secondo figlio, che pedalava su una piccola bici. 

“Camminavamo sul marciapiede in fila indiana e ho sentito solo un rumore, come di un missile ‘Fiuuuuuu’. Poi un silenzio agghiacciante e il sangue sparso ovunque – racconta il nonno Lucio Potente, ex portiere del Mestre Calcio -. Mia figlia Elena è disperata, non vuole più vivere, in un attimo le hanno tolto gli affetti più cari. Io sono un miracolato solo perché ero un pò più indietro per chiudere la fila e sorvegliare i miei due nipotini, uno nel passeggino e l'altro su una biciclettina”. 

Una vacanza che si è trasformata in pochi istanti in un incubo per la famiglia di Favaro Veneto, nel Veneziano.

L’investitrice, Angelika Hutter, 31 anni, originaria di Deggendorf nella Baviera orientale, non ha mostrato segni di pentimento nel corso dell’interrogatorio, è rinchiusa in stato di arresto in una cella della Casa di reclusione femminile di Venezia-Giudecca con l'udienza di convalida che dovrebbe tenersi lunedì.

L’accusa è di omicidio stradale plurimo. 

All'interno dell'autovettura i carabinieri hanno trovato vari oggetti, una sorta di 'discarica', bottiglie d'acqua, coperte, vestiti sporchi e cibo.