Bologna, giallo di Biagio Carabellò, Simona Volpe sarà interrogata in aula

Prima udienza per l'amica dell'operaio scomparso nel nulla. E' accusata di avere creato un falso testamento a proprio favore

Biagio Carabellò è scomparso nel nulla

Biagio Carabellò è scomparso nel nulla

Bologna, 6 novembre 2017 - E' iniziato il processo a carico di Simona Volpe, la donna accusata di dover distrutto il testamento vero e di averne creato uno falso ereditando così  tutti i beni di Elisabetta Filippini, la compagna, (morta  nel giugno del 2010) di Biagio Carabellò, il quarantaseienne scomparso dalla Bolognina il 23 novembre 2015. 

L'avvocato Anna Vio, difensore della Volpe, ha sollevato alcune eccezioni preliminari, fra cui quelle relative alla prescrizione dei reati e all'inammissibilità della parte civile, sostenuta dall'avvocato Barbara Iannucelli per conto della nipote minorenne di Carabellò e dei Salesiani.

Il giudice Renato Poschi ha respinto le eccezioni, poi ha accolto la lista testi delle parti e la richiesta di esame in aula della stessa Volpe, che dunque sarà interrogata nelle prossime udienze. Oggi l'imputata non era presente. Il giudice si è infine riservato sulla richiesta della difesa di una super perizia grafologica sui testamenti e ha rinviato il processo al 5 marzo. 

La Volpe è appunto accusata di aver falsificato il testamento grazie al quale ha ereditato i soldi e gli appartamenti di Elisabetta Filippini. Nel frattempo il fascicolo sulla scomparsa di Carabellò  è tuttora aperto in Procura.

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