MARINA VERDENELLI
Cronaca

Stringe al collo l’arbitro donna: allenatore condannato

Senigallia: prima parole pesanti e offensive durante una partita di calcio a 5 under 17, poi le maniere forti con 42 giorni di prognosi per la "giacchetta nera"

L’arbitro avrà anche un risarcimento di 10mila euro

L’arbitro avrà anche un risarcimento di 10mila euro

Senigallia (Ancona), 9 maggio 2024 – Fin dall’inizio la partita avrebbe preso una brutta piega con osservazioni pesanti e irrispettose nei confronti di un arbitro donna che dirigeva il match. A farle sarebbe stato l’allenatore della squadra ospite che, stando alle accuse, è arrivato a stringere un braccio attorno al collo della direttrice di gara Federica Cardinali, 35 anni, jesina, della sezione arbitri di Jesi. Non avrebbe arbitrato in maniera equa stando all’allenatore, penalizzando i suoi ragazzi.

La donna era finita in ospedale con 7 giorni di prognosi certificati dal pronto soccorso dell’ospedale di Senigallia poi aumentati fino a 42. I medici le avevano prescritto il collarino cervicale riscontrando un trauma contusivo distrattivo della rachide cervicale.

L’allenatore, Emanuele Farneti, 47 anni, fabrianese, è finito a processo per lesioni aggravate perché commesse durante una manifestazione sportiva e perché la malattia dell’arbitro donna ha superato poi i 40 giorni. L’imputato, difeso dall’avvocato Pier Giorgio Trinei, è stato condannato dalla giudice Maria Elena Cola a un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa) più 10mila euro di risarcimento alla parte offesa che si è costituita parte civile con l’avvocato Jacopo Saccomani.

Era il 24 novembre del 2019 quando a Senigallia, nel campo coperto di via Cellini, si è tenuta la partita di calcio a 5 tra Asd Senigallia contro Virtus Team Fabriano, nel campionato under 17. Al 22esimo del secondo tempo, con il risultato di 11-4 per il Senigallia, e dopo essere stato espulso per proteste, l’allenatore si era avvicinato all’arbitro donna e le avrebbe detto: "Non sai fare niente chi ti ci ha mandato?".

Mentre veniva allontanato le avrebbe anche detto "ti spezzo, ti spacco". Poi l’aveva afferrata con un braccio a tenaglia stringendole il collo tanto che le erano caduti gli occhiali a terra. Soccorsa dai dirigenti locali era stata accompagnata dai carabinieri in ospedale presentando poi denuncia al commissariato di polizia. Stando alla difesa dell’allenatore, che subì un daspo e la squalifica, quella fu solo una reazione di difesa.

"Il mio assistito - dice l’avvocato Trinei - dopo reiterate arbitraggi discutibili è stato costretto ad intervenire in campo perché un suo calciatore era stato buttato sotto le gradinate dai giocatori avversari e l’arbitro non è intervenuto. E’ entrato in campo per far valere le proprie ragioni e l’arbitro l’ha spinto. Lui ha reagito d’impeto. Attendiamo le motivazioni per procedere all’appello".