MARINA VERDENELLI
Cronaca

Andreea, le ultime parole. Decifrate le scritte su una tavola di legno: "Vi voglio bene"

Il messaggio: "Se lui non me lo avesse tolto avrei chiamato mamma". Il riferimento è certamente a Simone Gresti che era in possesso del cellulare dopo che la ragazza aveva lasciato la roulotte

Ancona, 7 febbraio 2024 – Fa riferimento al cellulare che le è stato sottratto quella sera, "se lui non me lo avesse tolto", parla della madre alludendo ad un "avrei chiamato mamma" e c’è anche un "vi voglio bene". Ecco una parte del messaggio scritto su una tavola di legno all’interno del casolare di Castelplanio (video), quello in via Monte Adamo 26, dove il 20 gennaio scorso sono stati trovati i resti umani che apparterrebbero ad Adreea Rabciuc. Un messaggio di diverse righe, scritto con un pennarello, in parte a caratteri piccoli e in parte a caratteri più grandi, trovato su una tavola di legno in prossimità dello scheletro. Farebbe parte della balaustra della scala. Non contengono il nome di Simone Gresti, il fidanzato di Moie, 44 anni, unico indagato dalla Procura sin dal giorno della scomparsa della 27enne romena, campionessa di tiro a segno, che all’alba del 12 marzo del 2022 si sarebbe incamminata a piedi, da sola, lungo la Montecarottese.

Andreea Rabciuc era scomparsa il 12 marzo del 2022
Andreea Rabciuc era scomparsa il 12 marzo del 2022

Non c’è il nome ma c’è un "lui" con un chiaro riferimento a quanto era successo durante la notte. Come emerso anche dalle indagini e dalle testimonianze raccolte tra chi ha preso parte al festino nella roulotte parcheggiata, che si trova davanti ad un casale che dista a meno di un chilometro rispetto al rudere dove sono stati rinvenuti i resti ossei, Andreea e Simone avevano litigato tutta la sera fino alle prime luci del mattino. Lei si messaggiava con qualcuno e lui la controllava. Alla fine Adreea se ne era voluta andare via da sola, senza il cellulare, lasciato a Gesti. Simone ha sempre dichiarato che è stata la ragazza a darglielo e non lui a trattenerlo.

Solo una loro amica, che era con loro in roulotte, oltre Adreea e Simone c’erano anche un’altra ragazza appunto e un loro amico, il proprietario della roulotte, ha inseguito per pochi metri la 27enne che si era avviata a piedi cercando di farla tornare indietro ma la giovane aveva tirato dritto intenzionata ad andare via da sola. Tra gli oggetti trovati nel casolare di Castelplanio e sequestrati c’è anche un pennarello. Sarà analizzato per capire se è stato usato per la scrittura e se ad impugnarlo è stata Andreea. Lo scritto rinvenuto giustificherebbe l’ipotesi di reato dell’istigazione al suicidio che la Procura ha aggiunto a Gresti oltre all’omicidio volontario, al sequestro di persona e allo spaccio di droga.

Il contenuto completo della scritta, che sarà oggetto di un accertamento irripetibile, farebbe riferimento proprio a quella sera prima della scomparsa. Andreea l’avrebbe fatta prima di un gesto estremo? L’ipotesi del suicidio è valutata al pari di quella dell’omicidio dalla pm Irene Bilotta che attende gli esiti dei primi accertamenti per trarre conclusioni attendibili: autopsia, dna, riscontro sulle ossa per capire se il corpo è sempre stato nel casolare o è stato spostato o addirittura se c’è stata una messa in scena per depistare le indagini in caso di ritrovamento.

Chi è entrato nel casolare dopo la scomparsa, uno youtuber, un vigile del fuoco e un volontario della protezione civile non avrebbero visto le ossa trovate infondo alla scalinata e il teschio sul gradini più alti.

Il corpo però poteva essere nella condizione di non essere visto perché appeso ad una trave del piano superiore, quello inagibile e traballante dove nessuno è andato per anni, e poi caduto giù in un secondo momento.

Un foulard tipo pashmina, abbastanza lungo, è stato trovato avvolto ad una trave. Era di Adreea, la madre lo ha riconosciuto. A Georgeta Cruceanu è stata mostrata anche la scritta trovata sulla tavola per capire se riconosceva la scrittura della figlia ma non ha fornito certezze.