RAIMONDO MONTESI
Cronaca

"Battiato, uno sperimentatore"

Al festival Popsophia oggi è il giorno di Carlo Massarini con il philoshow dedicato al grande cantautore

Carlo Massarini

Carlo Massarini

E’ Carlo Massarini l’ospite più atteso dell’odierna giornata del festival ‘Popshphia’ di Ancona. L’ex ‘Mr Fantasy’ stasera (ore 21.15) alle Muse sarà tra i protagonista del philoshow ‘Centro di gravità permanente - La musica esoterica di Franco Battiato’, un incontro tra parole e musica, con la ‘house band’ Factory, composta da undici elementi, chiamata a interpretare una selezione dei brani di Battiato più in sintonia con il tema del festival.

Massarini, cosa ha rappresentato una figura ‘anomala’ come Battiato per la musica italiana? E’ davvero il cantautore che più di ogni altro è riuscito a portare la cultura ‘alta’ alle masse?

"Per prima cosa ha rappresentato il ruolo dello sperimentatore, cosa molto poco frequente nella musica italiana. Ha sperimentato con la musica contemporanea, elettronica, classica... E’ però difficile pensare a Battiato come a un cantautore. Un cantautore è una figura diversa. Lui è molto più musicista. E’ comunque la punta di diamante della musica italiana. Nelle sue canzoni metteva la sua grande capacità compositiva e una dose di spiritualità, una spiritualità personale che nessun altro ha messo in musica, perché evidentemente nessun altro ha fatto quel genere di percorso".

Un incompreso, alla fine dei conti?

"Non so se si può definire tale. Sicuramente non compreso fino in fondo, o compreso solo in parte. La maggior parte delle persone non ha seguito il percorso spirituale di Battiato. Tuttalpiù ne hanno sentito parlare. Il grande pubblico non segue certe tematiche".

Per molti il suo capolavoro resta ‘La voce del padrone’. Lei concorda?

"Beh, è sicuramente l’album di maggior successo di Battiato, e il primo album italiano a vendere più di un milione di copie. E’ l’apoteosi della fase pop di Battiato. Da quel momento in poi l’elemento pop si alternerà sempre più con una musica più ragionata, con influenze diverse. Basta pensare a ‘L’oceano di silenzio’, che è un pezzo classicheggiante. Ci sono cose negli album successivi a quel disco che sono altrettanto belle".

Al festival si parlerà in particolare della sua musica ‘esoterica’, aggettivo che indica qualcosa riservato a pochi, segreto. Il contrario del grande successo popolare da lui raggiunto. Qual è stata la ‘formula magica’, verrebbe da dire, con cui è riuscito in questa impresa?

"Per certi versi la formula magica lui la annunciò, quando dopo aver fatto ‘M.elle le Gladiator’, disco di musica contemporanea molto molto difficile, sfidato da un discografico, che gli disse: cosa ci vuole a fare un disco da un milione di copie? Gli altri dissero: sì, va beh! Lui replicò: allora fallo. E Battiato fece ‘La voce del padrone’. Lui tanto per cominciare aveva un’anima pop. I suoi inizi erano pop, anche se per modo di dire. Evidentemente aveva questa capacità di trovare gli accordi giusti, di costruire le canzoni in modo che fossero orecchiabili, piacevoli, divertenti. Su tutto questo ha messo testi molto particolari. All’inizio potevano sembrare dei nonsense, e in parte lo erano. Ma in mezzo a queste cose metteva delle verità esoteriche, che prendeva dai libri che leggeva, dalla meditazione, dal suo percorso personale esoterico. Diciamo che erano testi che mischiavano l’alto e il basso".

Raimondo Montesi