Ancona, 2 novembre 2024 – “Si può dare di più”. Non è il brano cantato dal trio Tozzi-Morandi-Ruggeri ma il grido di una cittadina di 80 anni che da due anni chiede a Comune e Anconambiente di risolvere il problema dei piccioni al cimitero di Tavernelle.
Gli escrementi dei volatili, moltissimi sembrerebbe stando alle foto che la lettrice ha fornito al Carlino, raggiungono la tomba dove dovrebbero riposare in pace i suoi due genitori morti negli anni ‘70.
“Dovrebbero ma non è cosi – tuona Evelina Cori – la loro tomba è un ricettacolo di guano di piccioni e va a rovinare i fiori che noi familiari mettiamo in segno di amore e ricordo. Non dovrebbe funzionare così nei cimiteri, ci vuole rispetto per i morti ma nessuno sembra averne. Sono due anni che faccio la spola casa-uffici di Anconambinte, telefono, chiedo di risolvere il problema ma il guano dei piccioni è sempre lì. Nessuno si interessa, dicono che non ci sono i fondi per fare nulla”.
Cori ha dato dei suggerimenti per intervenire, ma non sono stati presi. “Ho visto che in altre parti del cimitero hanno messo delle reti e dei pannelli – spiega l’80enne – per non far entrare nell’area dei loculi i piccioni e ha funzionato. Perché non farlo anche dove sono mia madre e mio padre?”. Il blocco dove riposano i familiari di Cori è il blocco 2643 “me lo sono appuntato a posta – dice la lettrice al Carlino – per essere precisa“.
E’ l’area del cimitero più nuova, quella con ingresso di sotto rispetto all’entrata principale, dove c’è la nuova sala del commiato. “Anconambiente mi aveva detto che sarebbero andati a pulire – rincara l’80enne – ma è sempre tutto sporco, solo io e mia cognata puliamo e si fa fatica anche a trovare le scope. A maggio ho trovato una cosa davvero indecente, ho dovuto buttare via tutti i fiori che avevo messo perché erano pieni di escrementi”. Nelle tombe indicate dalla lettrice sono stati messi solo dei forchettoni, quelli anti appoggio per i volatili, ma non sembrano avere effetto.
“Hanno messo solo quei trespoli di ferro – spiega Cori – ma lo sporco c’è lo stesso ed è anche per terra. Hanno speso soldi per i forchettoni, era meglio la rete come suggerivo io. Non so più a chi rivolgermi. Va bene il rispetto per i vivi ma serve anche quello per i morti. Vedere queste tombe così è una indecenza”.
Il problema della poca manutenzione ai cimiteri cittadini è ricorrente. Il Carlino mesi fa aveva documentato altre situazioni che pesano sui cittadini che si recano in visita ai propri cari estinti. Ad agosto scorso un altro cittadino, Calogero Corradini, ci aveva documentato la situazione, sempre a Tavernelle, per l’area che si trova sempre nell’ingresso nuovo, accedendo dall’asse attrezzato.
Da tre anni viene impedito, a chi ha i familiari tumulati nei loculi a destra del cancelletto, di portare i fiori perché l’area è sbarrata. Dopo il terremoto di novembre 2022 ci sono stati cedimenti e non è sicuro il passaggio. Vanno fatti dei lavori. Il Comune aveva detto che avrebbe fatto un passaggio alternativo e in sicurezza. A febbraio altro scenario apocalittico al cimitero di Posatora. Crepe, blocchi pericolanti, anche qui per i danni del sisma, transennati da barriere da cantiere impediscono accessi ai parenti per portare fiori sulle tombe.
Fatiscente il bagno pubblico, senza serratura e come se non bastasse le tombe dei defunti seppelliti sotto terra erano preda dei cinghiali. Anche la fioraia del cimitero aveva scritto al Comune per segnalare l’incuria. L’assessore al Lavori Pubblici, Stefano Tombolini, aveva assicurato che sarebbe stato il secondo cimitero dove il Comune avrebbe messo mano nella seconda metà dell’anno.