Coronavirus Ancona 14 marzo, il farmaco anti-artrite sperimentato a Torrette

Anche Ancona nella lista degli ospedali che testerà l’efficacia del Tocilizumab su dieci pazienti colpiti dal virus: sarà concesso gratuitamente da Roche

Il direttore generale di Ospedali Riuniti Michele Caporossi

Il direttore generale di Ospedali Riuniti Michele Caporossi

Ancona, 14 marzo 2020 - È già partita la sperimentazione con un farmaco anti-artrite reumatoide su 10 pazienti colpiti da Coronavirus ricoverati all’ospedale di Torrette. Il farmaco, prodotto e donato dalla Roche per questa applicazione in fase emergenziale legata al virus, ha un nome impronunciabile, Tocilizumab, ma potrebbe risultare decisivo per la cura dei pazienti risultati positivi al Covid-19 ricoverati soprattutto nella terapia intensiva dell’ospedale regionale. Utile, soprattutto, in vista di un massiccio afflusso di pazienti nelle prossime due settimane.

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Una buona notizia in mezzo a statistiche preoccupanti e orizzonti ancora poco chiari. Ad annunciarlo è stato il direttore generale dell’azienda ‘Ospedali Riuniti’, Michele Caporossi, con l’ospedale di Torrette che è uno dei nove presidi delle Marche in prima linea per affrontare l’emergenza virologica: "La sperimentazione non deve partire, è già partita, adesso dobbiamo aspettare qualche giorno per avere più chiara la situazione e capire le modalità di risposta della terapia – puntualizza Caporossi – Non lasciamo nulla di intentato per combattere questa epidemia e sulla scorta delle esperienze di altri ospedali italiani (Napoli su tutti, ndr) siamo partiti decisamente con questa sperimentazione. Faremo tutto il possibile per portare a sintesi i dati e i risultati ottenuti. Per fortuna abbiamo un’équipe eccezionale che sta lavorando a questo esperimento, così come tutti i sanitari al lavoro, sotto pressione in queste settimane e a cui va tutto il mio sentito ringraziamento. Posso anche confermare che la società Roche, l’azienda farmacologica che produce il Tocilizumab, concederà l’uso dello stesso in forma del tutto gratuita per quanto concerne la fase sperimentale che stiamo adottando".

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Se i primi risultati saranno positivi, il farmaco verrà utilizzato immediatamente per altri 20 pazienti, ricoverati nei reparti di terapia intensiva, medicina subintensiva e malattie infettive. In questo momento, all’interno dell’ospedale di Torrette sono ricoverati un centinaio di pazienti Covid-19 positivi. A capo del team che si sta occupando di questa procedura che potrebbe rivelarsi vincente c’è il professor Armando Gabrielli, direttore della clinica medica di Torrette, ma con lui collaborano tutti i reparti coinvolti in questa fase nella lotta al virus: "Promotori della sperimentazione – conferma Caporossi – sono i responsabili universitari e ospedalieri di varie strutture operative, dalla clinica medica all’igiene ospedaliera, dalla rianimazione alla virologia e batteriologia, dal pronto soccorso alle malattie infettive".  

I comportamenti da seguire