MARINA VERDENELLI
Cronaca

Detenuto suicida, la verità dall’autopsia sul corpo di Matteo

Si vuole capire se il ragazzo ha assunto farmaci o altre sostanze, ma anche se il corpo presenta segni di violenza. Il silenzio della mamma

Matteo Concetti, 25enne fermano, trovato morto nel bagno della sua cella nel carcere di Montacuto

Ancona, 11 gennaio 2023 – Nessun documento sulla posizione di Matteo Concetti e dell’iter seguito per metterlo in cella di isolamento (il nullaosta sanitario) è ancora arrivato in Procura da parte del carcere. Il 25enne fermano è stato trovato morto impiccato nel bagno della sua cella venerdì a Montacuto. Sono passati sei giorni dal fatto su cui è stato aperto un fascicolo per istigazione al suicidio contro ignoti. Domani mattina la mamma del giovane, che tornerà ad Ancona da Rieti, dove vive, dovrà effettuare il riconoscimento della salma prima che inizi l’autopsia che si terrà all’obitorio dell’Inrca. Per l’esame autoptico il pubblico ministero Marco Pucili ha incaricato il medico legale Raffaele Giorgetti. All’accertamento irripetibile parteciperà anche un consulente di parte dei familiari della vittima, il perito Andrea Mancini. L’autopsia è stata chiesta per avere conferma che il giovane sia morto suicida, impiccandosi, per sapere se aveva assunto farmaci o altre sostanze prima del fatto e se il corpo presenta segni di violenza.

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La mamma di Concetti, Roberta Faraglia, da giorni si è chiusa in silenzio ed evita di rispondere al cellulare. "Non sto bene, scusatemi, non riesco a parlare" è riuscita a dire ieri. Dal giorno della morte del figlio aveva riferito come il suo grido di aiuto, in carcere, era stato inascoltato. Poche ore prima del dramma aveva incontrato a colloquio il figlio il quale gli avrebbe detto "se mi portano di nuovo laggiù io mi impicco".

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Faraglia lo avrebbe detto alle guardie ma Metteo era stato riportato in isolamento. La donna aveva poi chiamato Ilaria Cucchi per segnalare la cosa. Tramite il suo avvocato, Giacomo Curzi, sarà inviata alla Procura tutta la documentazione sullo stato di salute mentale del figlio che soffriva di un patologia bipolare. Sull’episodio interviene l’ordine degli psicologi con la presidente delle Marche Katia Marilungo: "I disturbi mentali devono costituire la priorità in qualsiasi contesto. Supporto e terápia devono essere costanti".