
Un’assemblea contro l’impianto di Edison
Dalla Provincia 70 giorni di tempo a Edison per spiegare le sue ragioni e convincere la Provincia della bontà del progetto di impianto per il trattamento rifiuti pericolosi e non da costruire alla Zipa. La decisione finale slitta dunque all’8 ottobre, dopo le elezioni regionali. A renderlo noto la stessa Edison che aveva chiesto 120 giorni di tempo per fornire ulteriori studi e dati. Il 25 luglio scorso in via informale durante la conferenza dei servizi era arrivato il preavviso di rigetto, da allora dunque sono due mesi e mezzo di tempo per la multinazionale che annuncia: "Per quanto già supportati dall’autorevolezza e dallo standing scientifico indiscusso dell’Università di Roma Tor Vergata che ha escluso qualsiasi rischio per la popolazione, approfondiremo ulteriormente la valutazione del rischio sanitario, come richiesto dal Comune di Jesi".
Un tempo lungo che il Comune dice di non gradire: "La Provincia di Ancona ha comunicato di aver concesso 60 giorni di tempo ad Edison Next per le controdeduzioni. L’Amministrazione comunale di Jesi ritiene di non condividere la scelta di un termine troppo ampio - benché dimezzato rispetto alla richiesta di Edison pari a 120 giorni -, avendo già avuto luogo un percorso molto lungo, dettagliato ed approfondito dal punto di vista istruttorio e tecnico, confluito in valutazioni negative ben motivate da parte dell’Ente competente. Si dovrà dunque attendere l’8 ottobre per scrivere un ulteriore capitolo di una storia rispetto alla quale la posizione dell’Amministrazione non cambia di una virgola e resta quella espressa in maniera ferma ed inequivocabile dall’intero Consiglio Comunale, di contrarietà all’impianto".
"Integreremo – rimarcano da Edison - con una trattazione tecnico-specialistica dedicata all’esposizione a fibre di amianto per superare definitivamente ogni dubbio oggettivamente e scientificamente fondato. Il tempo di proroga sarà dedicato anche alle osservazioni riportate nel parere del sindaco di Jesi in relazione agli scenari incidentali ed emergenziali nonché alla stesura di una procedura standardizzata per la loro gestione. La società darà riscontro anche a ulteriori elementi di Impatto sanitario rispetto ai quali la Provincia ha richiesto approfondimenti - pur riconoscendo tali elementi non ostativi - ed è pronta ad analizzare e valutare le raccomandazioni indicate da Ast e Arpam relative a simulazioni di impatti sanitari in caso di incidente, misure preventive di protezione e informazione della popolazione, definizione di soglie di allerta e formazione specialistica degli operatori. Ma anche implementazione, in condivisione con l’organo tecnico di controllo ambientale, di un piano di monitoraggio ambientale specificamente dedicato alle fibre di amianto, nonché gli interventi emergenziali e di mitigazione del rischio".
Sara Ferreri