
Ora è ufficiale: revocata la procedura di mobilità alla Indelfab di Fabriano, ex Jp Industries, erede a sua volta dell’ex Antonio Merloni. Ora si guarda agli ammortizzatori sociali in scadenza per 258 lavoratori del Fabrianese (24 impiegati e 234 operai nello stabilimento di Santa Maria) e 513 complessivi. In pressing la Fiom che chiede "una pronta convocazione al ministero del Lavoro per l’esame congiunto per la proroga di ulteriori sei mesi di cassa integrazione e un’altra convocazione del tavolo di crisi al ministero dello Sviluppo economico".
Posticipata, dunque, la nuova ecatombe occupazionale per il Fabrianese e per l’Umbria (255 lavoratori nello stabilimento di Gaifana, Perugia). La cassa integrazione per cessazione scadrà il prossimo 15 novembre. Come stabilito lo scorso 11 agosto, si aggiungeranno ulteriori sei mesi di cassa integrazione conseguente alle forti pressioni avvenute da parte sindacale ed alle garanzie espresse dalle Istituzioni. "Adesso – commentano Pierpaolo Pullini della segreteria Fiom di Ancona e Tiziano Beldomenico della Fiom Marche - è giunto il momento di riattivare in confronto in maniera serrata, necessario per creare i presupposti per un progetto di tutela del patrimonio industriale e di rilancio della Indelfab e di tutto il territorio, dentro una crisi che ha avuto ricadute pesantissime sul fabrianese ma di rilevanza regionale". "Il Mise – aggiungono – nel sottolineare la complessità e la strategicità della vertenza, si era dato disponibile a proseguire l’attività di scouting per individuare possibili investitori italiani o esteri per un progetto di reindustrializzazione atto a salvaguardare il patrimonio di competenze professionali. La Regione aveva confermato la piena disponibilità ad affiancare il Mise nella definizione di un piano di reindiustrializzazione per la salvaguardia dei livelli occupazionali".