Vanno a vivere insieme dopo pochi mesi di conoscenza e quando lei inizia ad essere troppo gelosa lui avrebbe terminato i litigi picchiandola e offendendola dandole della poco di buono. Una di queste discussioni era avvenuta anche in corso Carlo Alberto, a luglio del 2021, quando la ragazza, appena 19enne all’epoca dei fatti, aveva chiesto aiuto ad un passante di origine pachistana. Era un giovane di 29 anni che quella mattina si trovava in bicicletta. Intervenuto per difenderla aveva rimediato un pugno in faccia dal compagno di lei e anche dei calci. Finì in ospedale con 5 giorni di prognosi. Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia (nei confronti della giovane) e lesioni (nei confronti del pachistano), un anconetano di 26 anni è finito a processo davanti al giudice Carlo Cimini che ieri però lo ha assolto dai maltrattamenti "perché il fatto non sussiste" e si è pronunciato con un non doversi procedere per le lesioni perché la vittima ha ritirato la querela. L’imputato era difeso dall’avvocato Antonella Devoli.
I guai per lui sono iniziati dopo nove mesi di convivenza con la 23enne, originaria di Fano. Stando alla denuncia fatta dalla ragazza ai carabinieri di Ancona, intervenuti dopo l’aggressione in strada al pachistano, il 26enne avrebbe manifestato comportamenti violenti nei suoi confronti dopo i primi tre mesi di convivenza, a casa di lui, in corso Carlo Alberto. Lei sarebbe stata troppo gelosa di alcune ragazze che contattavano lui sui social. In quelle occasioni litigavano e lui la picchiava. A maggio del 2021 le avrebbe spezzato un dente con uno schiaffo, a giugno l’avrebbe presa a pugni sulle gambe mentre dormiva. Quando sono stati fuori qualche giorno, in un hotel di Cattolica, sarebbe stata costretta a compiere atti sessuali non voluti mai specificati in sede di denuncia. Fatti troppo generici su cui ha puntato la difesa.
ma. ver.