Affidamento ad AnconAmbiente del servizio di raccolta e gestione rifiuti a livello provinciale, depositato anche un secondo ricorso al Tar. Dopo quello di Marche Multiservizi, lunedì pomeriggio è arrivato quello di Rieco: entrambi contestano l’affidamento in house e chiedono l’annullamento della delibera Ata del 27 settembre scorso. "Nulla di strano" anzi una reazione "in re ipsa" da parte di chi punta ad ottenere una gestione privata per il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo. "E’ stato un percorso affannoso – ha aggiunto in aula Fiordelmondo – ma nato da un positivo contributo dato da Jesi e arrivato ad una deliberazione da parte del 90% dei sindaci dell’Ambito. Un percorso che ha portato a un progetto molto meglio attrezzato del precedente. Continuo a confidare che il progetto possa reggere l’urto dei ricorsi, altrimenti ne prenderemo atto. Siamo al bivio: o il progetto funziona oppure siamo extra time". Il sindaco di Ancona Daniele Silvetti che assieme a quello di Jesi ha spinto per l’affidamento ad AnconAmbiente fa sapere: "Ci opporremo e ci costituiremo in giudizio".
I due sindaci che hanno votato contro il terzo tentativo di affidamento in house ricordano le loro perplessità: "Ero e resto contrario – spiega Enrico Ciarimboli, sindaco di Morro d’Alba – perché questo progetto non è conveniente ne’ per i Comuni né per la cittadinanza. Ho criticato il piano economico finanziario (Pef) di AnconAmbiente che non tiene conto della difficoltà di riscossione. Il trasferimento al gestore unico comporterebbe dal 2027 il passaggio da tassa a tariffa, e alla diretta riscossione del tributo da parte del gestore unico. Nel Pef è stato previsto per far rientrare i costi, un mancato introito del 4% rispetto alle bollette quando invece la media dei Comuni è attorno al 15-20%. Ma non penso che il gestore unico sia più bravo dei Comuni nel riscuotere l’imposta. Nel breve avremmo quindi un ammanco di liquidità dal 10 al 15% quindi un aumento di tariffe che in tre anni può arrivare al 30% e un aggravio dei costi per i Comuni che dovrebbero ricapitalizzare. Non ci sarebbero più inoltre le compensazioni che oggi i Comuni attuano".
Analoghe le motivazioni del sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti: "Questo affidamento avviato troppo frettolosamente avrebbe un aggravio delle tariffe e quindi impatterebbe sulle tasche dei cittadini e non si sa se apporterebbe benefici per i Comuni. Il piano economico prevede un 5% di crediti non riscossi ma ad oggi siamo all’11-12% e c’è un problema di capitale sociale. Dal 2011 si prosegue poi con continue proroghe, un appalto tra i più costosi della provincia. La partita va chiusa quanto prima".
In pressing verso la direzione opposta Emanuele Cingolani, segretario generale della Uiltrasporti Marche: "Il 27 settembre l’Ata ha finalmente affidato in house la gestione provinciale dei rifiuti, concludendo così un percorso avviato da 10 anni e sorretto nel tempo da varie amministrazioni. Riteniamo che questo grande risultato possa essere un contributo fondamentale sia per i lavoratori che per tutti i cittadini. Chiediamo che questo passaggio avvenga nelle tempistiche definite, senza ulteriori proroghe".