PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Il piano del Comune: "Vivono in un limbo appena arrivano qui. Non possiamo aiutarli"

L’assessore ai Servizi sociali, Manuela Caucci, in vista del summit "Nuove norme: in una prima fase nessuno se ne può occupare".

Il piano del Comune: "Vivono in un limbo appena arrivano qui. Non possiamo aiutarli"

"Stiamo facendo il possibile per tamponare tutte le emergenze abitative. Per affrontare il tema dei senza fissa dimora c’è bisogno di una rete". Manuela Caucci, assessore comunale ai servizi sociali, è venuta a conoscenza del caso dei due stranieri di origini pakistane che hanno accusato un malore a causa del freddo. Da giorni un gruppo di migranti dorme in una sorta di accampamento nei pressi dell’ascensore del Passetto e di notte le temperature, sebbene quello attuale sia un inverno anomalo, scendono parecchio: "Quando sono venuta a conoscenza della notizia ho subito chiesto ulteriori ragguagli alla dirigenza e alle mie collaboratrici, ma ai servizi sociali del Comune non sono giunte informazioni in merito – spiega l’assessore Caucci – Di solito quando accade qualcosa del genere chi di dovere si premura di avvisarci e di chiederci collaborazione. Penso al pronto soccorso dell’ospedale con cui siamo in contatto, ma soprattutto le associazioni del territorio che si occupano dei senza fissa dimora e anche qui è emerso che nessuna delle tante ci ha contattato. Vorrei capire bene anche io come intervenire".

Al di là di questo, la situazione dei richiedenti asilo ancora fuori dai progetti di accoglienza è un problema che va avanti ormai da un paio di anni e coinvolge anche la prefettura e la questura. Di questi enti e delle regole da applicare parla ancora la responsabile dei servizi sociali del capoluogo: "Ci sono state delle modifiche recenti sulla normativa inerente ai richiedenti asilo – aggiunge Manuela Caucci – La più importante prevede che le prefetture si facciano carico di reperire un alloggio e la piena e dignitosa accoglienza degli stranieri richiedenti asilo, ma solo quando questi sono stati identificati in questura. Ora, la nostra questura è una delle più attive e veloci d’Italia su questo fronte, credo dietro soltanto a Milano, ma è chiaro che alcune settimane dalla richiesta di appuntamento passino vista l’alta frequenza delle richieste. In questa fase appunto, 30-40 giorni, gli stranieri vivono in una sorta di limbo, in quanto nessuno se ne può occupare e dunque sono costretti a vivere in condizioni difficili".

L’amministrazione cerca di fare la sua parte come ha sempre fatto in passato sul tema dei migranti. Richiedenti asilo e non solo, la lista di chi è in difficoltà e cerca aiuto è molto lunga e la conferma arriva proprio dall’assessore Caucci: "Noi come Comune, dal canto nostro, non abbiamo competenza in materia di inserimento in progetti di accoglienza per adulti. Nel frattempo ci occupiamo di tutte le emergenze legate ai minori non accompagnati, alle donne vittime di violenza e a tutte quelle situazioni particolari che si verificano. Ad esempio proprio in questi giorni abbiamo dovuto aiutare due famiglie di origini irachene arrivate in città e senza un alloggio dove passare la notte. Genitori con bambini piccoli che non possono vivere in strada e dunque li abbiamo accolti per qualche giorno in un albergo con spesa a bilancio ovviamente. Stiamo cercando collaborazione da altri enti e associazioni per inserire quelle famiglie in una soluzione abitativa più stabile. Nei prossimi giorni è previsto un incontro in prefettura con tutta una serie di attori per delineare una serie di passaggi e di condivisione dell’accoglienza. Tra questi anche la Caritas".