SARA FERRERI
Cronaca

Incidente alla Cnh di Jesi. Operaio precipita dal tetto e vola per sette metri: è morto come il fratello

Simone Filipponi, 54enne di Castelbellino, era stato chiamato per un intervento. Undici anni fa Giuseppe cadde nel vuoto mentre riparava un granaio ad Apiro.

Incidente alla Cnh di Jesi. Operaio precipita dal tetto e vola per sette metri: è morto come il fratello

Incidente alla Cnh di Jesi. Operaio precipita dal tetto e vola per sette metri: è morto come il fratello

Aveva stimato due giorni di lavoro e quello di ieri sarebbe stato l’ultimo per sistemare le coperture in pvc danneggiate dal vento nello stabilimento Cnh di Jesi. E invece, per Simone Filipponi, 54enne di Castelbellino stazione, quello che sembrava un lavoro di routine si è trasformato, in una frazione di secondi, in tragedia. Il contitolare della Bf montaggi di Castelbellino (con sede a Ponte Magno), padre di due figli, ha perso la vita dopo essere precipitato da un’altezza di 7 metri. Morto praticamente sul colpo. Incredibilmente come, 11 anni prima, il fratello Giuseppe, precipitato dal tetto di un granaio a casa dei genitori ad Apiro. Morto sul colpo a 44 anni. Dieci anni dopo è toccato al fratello, anche lui originario di Apiro.

L’allarme è scattato alle 10 e i sanitari sono accorsi ma inutile è stato ogni tentativo: hanno provato a rianimarlo per oltre mezz’ora ma le lesioni provocate dalla caduta non gli hanno lasciato scampo. Filipponi originario di Apiro era al lavoro con alcuni suoi operai, stava sistemando dei nuovi pannelli coibentati sulla copertura che era stata danneggiata dal vento. Secondo una prima ricostruzione al vaglio degli ispettori Ast e dei carabinieri intervenuti sul posto, il 54enne di Pianello era salito tramite carrello a sette metri di altezza e stava camminando sulla copertura di congiunzione (danneggiata dal vento) per sistemare i pannelli quando non avrebbe trovato sotto i piedi la struttura in acciaio che sostiene la copertura in pvc. Di qui la caduta che non gli ha lasciato scampo. Filipponi è precipitato sotto gli occhi di alcuni operai che erano alla fine della linea di produzione. Sarebbe stato trovato con la schiena a terra e non cosciente dai colleghi. Immediata la chiamata al 112 e l’arrivo sul posto dell’ambulanza della Croce verde mentre dalla piazzola di Torrette si è alzato in volo Icaro. Dall’elicottero si è verricellata l’équipe medica all’interno del piazzale dove si producono trattori. Mezz’ora di manovre rianimatorie ma il cuore di Filipponi non ha voluto saperne di ripartire. Poco dopo sul posto sono accorsi i familiari, i carabinieri con il maggiore Elpidio Balsamo e gli ispettori dell’Ast.

Secondo quanto trapela il lavoratore, socio e responsabile della Bf montaggi aveva indosso l’imbracatura. Le indagini sono in corso e resta da capire se fosse agganciata e assicurata e perché. La salma dopo il via libera del magistrato è stata portata all’obitorio dell’ospedale Carlo Urbani dove dovrebbe essere effettuata, nelle prossime ore, l’ispezione cadaverica. In pochi istanti sullo stabilimento ieri era per lo più fermo con gli operai in cassa integrazione, è calato il gelo. Sgomento, incredulità, rabbia tra i colleghi.

Anche il sindaco Lorenzo Fiordelmondo ha voluto portare la sua vicinanza: "Un’altra morte sul lavoro. Con profondo sconcerto ho appreso questa terribile notizia e mi stringo al dolore della famiglia dell’uomo. Raccolgo con preoccupazione un dato di fatto che, al netto delle dinamiche che stanno raccogliendo le autorità competenti, ritengo inaccettabile. Daremo la massima attenzione e sostegno ad ogni impulso necessario al superamento di un fenomeno ancora purtroppo presente ed allarmante". Anche per l’amministrazione comunale di Castelbellino "non è accettabile si possa morire per lavorare ed è compito di tutte le istituzioni collaborare per vigilare e garantire condizioni di lavoro sicure".