SARA FERRERI
Cronaca

Aggrediti dal branco in strada, presi a calci e pugni: sei giovani nei guai

Jesi: la polizia è riuscita a rintracciare i responsabili e il questore Capocasa ha emesso aspri provvedimenti. In quattro prima molestati in un centro commerciale poi inseguiti

In azione gli agenti del commissariato jesino

In azione gli agenti del commissariato jesino

Jesi (Ancona), 23 maggio 2024 – Botte da orbi in strada, gli aggressori scappano ma i poliziotti l trovano e li denunciano. Non solo il questore di Ancona Cesare Capocasa firma sei daspo urbano e vieta loro di accedere alle zone teatro delle violenze. L’aggressione è avvenuta il mese scorso ma balza alle cronache soltanto oggi. Sul posto, una via vicina alla stazione ferroviaria, la volante che, rispondendo a diverse segnalazioni di una lite particolarmente animata in strada, è intervenuta tempestivamente. Erano le prime ore serali e ancora il flusso di persone, appiedate e in auto, era sostenuto. Sul posto segnalato, i poliziotti non hanno però trovato riscontro delle segnalazioni. Continuando l’attività perlustrativa, poco dopo, i poliziotti hanno incrociato quattro giovani che presentavano evidenti segni di un violento contatto fisico appena cessato.

Gli agenti hanno richiesto l’intervento di personale sanitario del 118, assicurando così le prime cure dei feriti. Hanno poi acquisito ogni indicazione utile alla ricostruzione del fatto. I quattro giovani, poco prima, erano stati molestati nei pressi di un centro commerciale cittadino poi seguiti per un lungo tragitto da un gruppo di sei coetanei i quali, a un certo punto e senza una plausibile motivazione, li hanno aggrediti prima con spintoni poi con calci e pugni. Gli aggressori si erano poi dileguati velocemente.

L’accurata attività di indagine dei poliziotti jesini, nei giorni seguenti, ha trovato riscontro alle dichiarazioni dei giovani aggrediti e consentito l’individuazione e l’identificazione dei componenti del gruppo assalitore: sei giovani tutti abitanti a Jesi i quali sono stati denunciati per lesioni aggravate.

A ciò si è aggiunta l’azione preventiva della divisione Anticrimine della questura di Ancona la quale, dopo una approfondita istruttoria, ha proposto l’emissione della misura di prevenzione “daspo urbano” con la quale, per un periodo di un anno, gli aggressori non potranno frequentare gli esercizi commerciali di ritrovo (né le loro pertinenze esterne) di tutta l’area cittadina interessata dagli eventi violenti.

Valutate le risultanze, il questore Cesare Capocasa ha emesso sei provvedimenti di divieto di accesso alle aree urbane nei confronti dei giovani. "La Polizia di Stato – commenta il questore Cesare Capocasa - c'è ed è presente in città e in Provincia anche attraverso l'emissione di specifiche misure di prevenzione, di esclusiva competenza del questore, misure che risultano fondamentali in quanto finalizzate ad evitare la commissione di reati da parte di determinate categorie di soggetti considerati socialmente pericolosi. Tali misure hanno contribuito, in maniera significativa, a contrastare la criminalità comune, ad eliminare fenomeni riconducibili alle aggregazioni giovanili violente e alla mala-movida. E quindi a garantire un livello più elevato di sicurezza dei cittadini e, di fatto, a migliorare la qualità della convivenza civile".