
Operazione anti camorra della Dda di Napoli, una cattura anche in città
Migranti arrivati in Italia con la truffa del "click day", del decreto flussi, messa in piedi dalla Camorra. E’ stata scoperta dalla squadra mobile di Napoli e uno dei responsabili aveva base ad Ancona, al Piano. Martedì i poliziotti della squadra mobile di Ancona (la sezione Criminalità Organizzata e Catturandi) lo hanno arrestato e ora si trova ai domiciliari. E’ un cittadino di 62 anni, bengalese. Avrebbe favorito, insieme ad altri, l’ingresso di extracomunitari in Italia guadagnandoci sopra. Stando alle accuse il suo compito sarebbe stato quello di individuare e fornire al gruppo della criminalità organizzata persone bisognose del nullaosta per entrare in Italia, per lo più suoi connazionali, e si sarebbe messo a disposizione dell’organizzazione nelle giornate del "click day", quelle durante le quali è possibile connettersi con lo spid e caricare le domande per assumere lavoratori stranieri sul territorio italiano. Il 62enne sarebbe stato presente nei locali situati a Roma dove erano state allestite delle postazioni, con tanto di computer di ultimo modello, una connessione internet velocissima ed esperti informatici per l’inoltro massivo e velocissimo di istanze di assunzioni fittizie. Così facendo avrebbero inquinato il click day permettendo al clan di guadagnare illegalmente sulle pratiche. L’arresto di Ancona rientra in un’ampia operazione condotta dalla polizia partenopea e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, con il procuratore Nicola Gratteri. Sono state 45 le ordinanze di misure cautelari emesse a carico di persone indagate per associazione a delinquere, anche di stampo mafioso, finalizzata al favoreggiamento pluriaggravato dell’immigrazione clandestina, estorsione, falso ideologico e truffa. Undici sono finite in carcere, tra loro anche 3 avvocati del comune di San Giuseppe Vesuviano, titolari di Caf ed esponenti della camorra. In 23 sono ai domiciliari (compreso il 62enne): sono collaboratori e mediatori stranieri. Altri 11 sono datori di lavoro che hanno messo a disposizione le proprie realtà aziendali per false assunzioni di cittadini extra Ue. Gli stranieri erano disposti a pagare fino a 9mila euro.
Marina Verdenelli