REDAZIONE ANCONA

La lezione dei più piccoli: passano alla squadra ospite per riuscire a farla giocare

I protagonisti sono i Pulcini della Nuova Folgore, bambini tra i 9 e i 10 anni. La Castelleonese era falcidiata dall’influenza e così per una partita hanno indissato la casacca ‘avversaria’

Lo sport maestro di vita: i protagonisti sono i Pulcini della Nuova Folgore, bambini tra i 9 e i 10 anni

Lo sport maestro di vita: i protagonisti sono i Pulcini della Nuova Folgore, bambini tra i 9 e i 10 anni

Ancona, 11 febbraio 2025 – C’è la competizione, quella sana, che dovrebbe essere propria del mondo dello sport. Ci sono soprattutto l’amicizia e il rispetto, quei valori custoditi nel fair play e che debbono fungere da bussola, specie quando si è in fase di crescita e sviluppo, per diventare adulti migliori, domani. E ci sono poi quelle storie di campo, quelle scritte dai più piccoli, che scaldano il cuore.

Ancona città. Il campo da gioco è quello di Vallemiano. Siamo nello scorso fine settimana. Sul sintetico del noto impianto cittadino si “affrontano” Nuova Folgore e Castelleonese per una partita della categoria Pulcini. La squadra arrivata da Castellone di Suasa, falcidiata da molte assenze tra influenza e svariati motivi, può contare su appena cinque bimbi: troppo pochi, per il regolamento, affinché la gara si possa disputare.

Ma è qui che viene fuori il grande cuore degli omologhi ragazzini della Folgore. Che pur di giocare, giocare per divertirsi e per permettere anche agli altri di vivere le stesse emozioni, hanno scelto di passare nella squadra “avversaria”, per fare in modo che la partita fosse disputata regolarmente. In tre, in particolare, hanno indossato per un giorno la casacca della Castelleonese, oltre ogni campanilismo calcistico, e hanno fatto in modo che si potesse dare via al match. Ed è un messaggio che assume ancora più valore, in special modo perché inviato da giovani che hanno tra i nove e i dieci anni.

“Lo staff tecnico della Nuova Folgore – hanno chiarito dalla società anconetana in una nota – sottolinea che la scelta di giocare è stata esclusivamente dei ragazzi, spinti solo dalla voglia di divertirsi in campo senza badare alla formazione né al risultato. Tante volte leggiamo nei quotidiani nazionali e locali cronache di calcio con episodi di razzismo e di scorrettezze in campo e sugli spalti, questa storia è invece un bello scoop che trasmette finalmente valori positivi”.

Tutto vero. E dinanzi a tanta correttezza e altruismo, c’è solo da applaudire a scena aperta – come hanno fatto famiglie e dirigenti presenti al campo – i protagonisti di un episodio che, nella sua bellezza, è doveroso diffondere per accrescere una cultura basata su sani principi.

“La Nuova Folgore spera che il messaggio arrivi anche agli organi federali della Figc delle Marche”, aggiungono dalla società, dicendosi più che soddisfatti (anzi, “soddisfattissimi”, ndr) “per l’ottimo comportamento dei propri ragazzi. E un sentito ringraziamento va a mister Andrea perché questa è l’ulteriore prova dell’egregio lavoro che sta svolgendo”.