
L’attuale alla banchina 15 non è più utilizzabile ed è già stato dato il via alla progettazione per il 2026. Il presidente dell’Ap tranquillizza gli anconetani: "Dopo i lavori salveremo la Lanterna Rossa e il murale della Vitti".
Un edificio simile alle ali di gabbiano, ormai residenti a pieno titolo in città e dentro il porto. Il nuovo terminal croceristico alla banchina 15 avrà la forma sinuosa di un volatile affascinante e identitario al tempo stesso. Presto il progetto verrà svelato, ma l’idea dell’Autorità portuale di Ancona è quella di creare una struttura destinata a restare a disposizione della città anche quando il terminal principale delle crociere diventerà quello al Molo Clementino. Passeranno anni prima di vederlo realizzato e dunque è necessario sostituire quello attuale, davvero ridotto male: "Il PalaCrociere davanti a via XXIX Settembre non è più utilizzabile, per questo abbiamo già dato il via alla progettazione e ai passaggi necessari – conferma il presidente dell’Autorità Portuale, Vincenzo Garofalo – Per la stagione che si appresta a partire (la prima nave è attesa per domani, la prima Msc tra dieci giorni, ndr) useremo ancora la vecchia struttura, ma da quella 2026 dovrebbe essere pronto il nuovo sito. Si tratta di una struttura prefabbricata di altissima qualità, innovativa, eco-compatibile, sul tetto saranno montati pannelli solari. Nel corso dell’anno servirà per fare altro, a disposizione della città".
I lavori sono a carico dell’Authority, ma la gestione, salvo contrordini clamorosi dell’ultima ora, sarà garantita da Msc che si aggiudicherà anche la concessione poliennale per il futuro terminal crociere al Molo Clementino (al bando non sono state presentate altre proposte). Questione di identità, come il molo della Lanterna Rossa. Addirittura prima della pandemia si parlava del taglio del molo della Lanterna Rossa per motivi di sicurezza legati alla navigazione. La riduzione di un centinaio di metri si farà, ma senza tempi certi: "Proprio ieri (mercoledì, ndr) ho firmato un documento che riguarda quell’opera. L’iter, anche qui, è lungo e complicato, ma il taglio è previsto. Gli anconetani stiamo tranquilli, la lanterna resterà così come faremo di tutto per recuperare il murale di Monica Vitti".
Un porto destinato sempre più alle iniziative, ma ormai privo di locali, in attesa del mese di luglio con la presenza dell’Arena sul Mare alla banchina 1: "La responsabilità è del mercato e non la nostra, le richieste di nuove attività latitano. Le tariffe e le condizioni noi le abbiamo mantenute uguali al passato – spiega il presidente Garofalo – Evidentemente non è così conveniente aprire attività nuove e comunque qualcosa è rimasto. Utilizzare spazi all’interno dell’edificio che ospita anche l’Autorità portuale? Impossibile. Non sono mai stato contro le iniziative di spettacolo al porto. Se qualcuno si è lamentato dei ritardi delle procedure deve sapere che per noi la sicurezza conta, dobbiamo gestire un porto che ha delle priorità. Se dico no a un progetto non è perché mi piace essere contrario alle cose, ma semplicemente perché non si può fare".
Pierfrancesco Curzi