Un milione di euro nascosto al Fisco per l’ex direttrice delle poste di Cerreto (Ancona)

Soldi dei clienti intascati per giocare al Superenalotto, ancora nei guai l’ex direttrice delle Poste. Sulle cifre sottratte avrebbe dovuto pagare le tasse

La direttrice delle Poste ha nascosto al Fisco quasi un milione

La direttrice delle Poste ha nascosto al Fisco quasi un milione

Cerreto d’Esi (Ancona), 21 febbraio 2023 - I soldi dei clienti intascati per giocare al Superenalotto inguaiano di nuovo l’ex direttrice dell’ufficio postale di Cerreto d’Esi che avrebbe lasciato l’Italia per rifugiarsi in Madagascar. Rosanna Zannotti, 62 anni, jesina, è accusata anche di reati tributari.

Stando all’accusa avrebbe omesso di dichiarare al fisco quasi un milione di euro, proprio il denaro per il quale si è già chiusa per la donna una condanna per truffa, appropriazione indebita e autoriciclaggio. Sui soldi sottratti avrebbe dovuto pagarci le tasse, un’imposta evasa di quasi 62mila euro.

Il controllo, che ha poi portato l’agenzia delle entrate a rilevare l’anomalia, risale al 2016. L’ex direttrice avrebbe fatto passare sul proprio conto le somme sottratte alla clientela, almeno quattro persone, una cifra pari a 906mila euro. Una somma questa qualificata come redditi diversi. Quell’anno però, il 2015, non avrebbe presentato la relativa dichiarazione dei redditi. La 62enne, difesa dall’avvocato Francesco Conti, attualmente è irreperibile sul suolo italiano così, come previsto dalla nuova riforma Cartabia, il giudice Lamberto Giusti ha emesso il non luogo a procedere.

Questo non eviterà all’accusata di definire la sua posizione che potrà riaprirsi, entro comunque certi termini, qualora si renda nuovamente reperibile. La vicenda giudiziaria precedente aveva fatto scalpore. Zannotti, per i fatti commessi dal 2008 al 2015, è stata condannata a 4 anni e 4 mesi. Approfittando della sua posizione di direttrice dell’ufficio postale, avrebbe sottratto un milione e mezzo di euro dai conti correnti dei clienti per spendere le somme al gioco.

La donna si era licenziata nel 2015, dopo una cospicua vincita al Superenalotto, partendo per il Madagascar dove avrebbe avviato poi una attività turistica. Dopo due denunce arrivate ai carabinieri, una di un correntista che si era accorto di un ammanco di oltre 900mila euro, e l’altra di un tabaccaio di Serra San Quirico con il quale avrebbe accumulato più di 76mila euro di giocate non saldate, era partita una indagine della guardia di finanza che aveva ricostruito la condotta illecita della 62enne andata avanti per sette anni. Stando alle accuse la ex direttrice non solo avrebbe sottratto denaro dai conti dei clienti (tra le vittime scoperte dalla finanza anche tre fratelli) per le giocate, ma avrebbe usato le somme anche per investire nell’attività aperta all’estero.

La difesa all’epoca aveva depositato una perizia di parte dove era stato evidenziato che la donna è affetta da ludopatia. Ma non ne era stato tenuto conto.