
L’impianto sarà realizzato ad Argignano
Via libera al campo fotovoltaico ad Argignano, la giunta Ghergo (contrario l’assessore Andrea Giombi) ha rinunciato a difendersi al Tar e dopo il nuovo parere positivo della Soprintendenza si è accordato con la società proponente. Ma il consigliere di opposizione Roberto Sorci annuncia battaglia. Se ne parlerà oggi in consiglio comunale. E nel frattempo spunta un altro campo fotovoltaico per 1,5 megawatt, sempre ad Arcìgignano, accanto a quello che è stato appena autorizzato.
"Ho scritto – spiega l’ex sindaco Sorci - due lettere alla Soprintendenza che prima, nel 2021 aveva negato l’autorizzazione, poi ha cambiato idea ma senza revocare il primo parere. Tra l’altro a mio avviso l’azienda proponente che poi ha cambiato forma societaria (prima pubblico privata, ora solo privata) non aveva il titolo, affitto o proprietà per realizzare quell’impianto. Non ho avuto risposte dal sindaco, nonostante la precedente interpellanza. Sono disposto ad andare fino in fondo, anche in Procura, affinchè venga fatta chiarezza".
"E’ stata pubblicata – rende noto il presidente del consiglio comunale Giovanni Balducci - la richiesta di Procedura abilitativa semplificata per la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra e relativo elettrodotto da installarsi nel nostro Comune, precisamente nella zona del quadrivio di Argignano. La superficie ove si vorrebbe realizzare l’impianto è per gran parte soggetta a un vincolo paesaggistico di rispetto fluviale. La Soprintendenza di Ancona, a febbraio 2021 nell’area prospicente gravata del medesimo vincolo di tutela – evidenzia Balducci - aveva espresso diniego alla costruzione di un siffatto impianto indicando altresì la delocalizzazione dello stesso in altra area che presenti minor impatto visivo sul contesto paesaggistico tutelato". Poi però dopo quattro anni, a marzo scorso, la Soprintendenza ha autorizzato la realizzazione del campo fotovoltaico in quegli stessi luoghi.
"Il primo parere della Soprintendenza del marzo 2021 – evidenzia Sorci - era negativo perchè avrebbe portato a una manomissione del notevole interesse paesaggistico del sito, comunque primario rispetto a qualsiasi interesse pubblico o privato. Confrontando le autorizzazioni/diniego rilasciate e l’iter ammnistrativo per arrivare a quella rilasciata il 6 marzo scorso ho l’impressione che la Soprintendenza, ha dimenticato l’esistenza del parere rilasciato nel 2021. Ma il diniego ha una validità quinquennale, a meno che nella procedura di esame della ’nuova’ pratica di autorizzazione, non venga prima esplicitamene dichiarata la revoca del diniego precedente. Ma non ho trovato nessun riscontro in merito, neanche negli atti dei ricorsi al Tar ne’ nelle interlocuzioni con il Comune di Fabriano. Pertanto l’autorizzazione andrebbe annullata e ripreso il nuovo iter amministrativo".
Sara Ferreri