
Orrore Avances sessuali a una 12enne sui social
Prima ha iniziato a seguirla nel profilo social che aveva, con due account diversi, poi ha proseguito inviandole messaggi neutri, con qualche like e commenti alle foto e sopratutto ai disegni che la ragazzina pubblicava su un profilo aperto. Guadagnata una prima confidenza ha proseguito facendole domande personali, anche troppo, con chiare avances a sfondo sessuale. "Mandami dei baci", le scriveva, "mi manchi, vorrei essere lì con te" e infine anche richieste di fotografarsi senza vestiti. "Mandami uno scatto dei tuoi seni nudi". La ragazzina, 12 anni, si è trovata in difficoltà, è andata in ansia, ha bloccato quello sconosciuto e si è confidata in casa su cosa le stava accadendo. I genitori si sono rivolti alla polizia che ha rintracciato lo sconosciuto che si celava dietro due account fittizi. L’uomo, 36 anni, svizzero, è stato indagato per adescamento di minorenne e accesso a materiale pornografico. Adesso rischia di finire a processo. Per lui è stata fissata infatti l’udienza preliminare al 17 ottobre prossimo, davanti alla gup Francesca De Palma. È difeso dall’avvocato Gabriele Galeazzi. L’imputato parteciperà da remoto in quanto attualmente è in carcere in Svizzera (sta scontando una condanna a 5 anni) anche per gli stessi fatti avvenuti qui in Italia. Ha sempre rigettato le accuse.
Gli approcci virtuali risalgono a maggio del 2019, quando la minorenne viveva in un paesino dell’hinterland anconetano, e sarebbero andati avanti per settimane. Inizialmente lo sconosciuto si è presentato con un nome fittizio mettendo il "segui" sul profilo Instagram della minorenne. Dopo poco tempo lo ha fatto con un secondo account, anche quello fittizio, sempre con generalità che non riportavano il suo vero nome e cognome. Presa sicurezza ha iniziato a mandare messaggi privati alla ragazzina che gli rispondeva pensando di avere a che fare con un coetaneo. Lo svizzero ha poi iniziato a lusingarla e chiederle informazioni personali su chi era, cosa faceva, dove viveva. In poco tempo ha acquisito la sua fiducia tanto che la minore rispondeva come ad un amico con emoticon, pensieri gentili e frasi simpatiche. La conversazione però poi si è fatta pesante. Il 36enne ha iniziato a chiederle foto nude. La minore ha provato a dirgli che aveva solo 12 anni e non aveva ancora i seni. Ma lo svizzero, stando alle accuse, ha continuato insistendo sempre di più. Sarebbe arrivato a vantare di avere parenti nelle forze dell’ordine e che se la ragazzina continuava a fare storie avrebbe rischiato una denuncia. Con il doppio profilo lo svizzero le avrebbe scritto anche con il secondo account, spacciandosi per un altro, e esortandola a soddisfare le richieste che arrivavano dal primo account. La minore però non ha inviato le foto richieste ma solo di lei vestita, con un top. "Posso fare solo queste" le avrebbe scritto suscitando però nuove pressioni e minacce. Impaurita la 12enne ha bloccato quello sconosciuto e ha raccontato tutto ai genitori. Il padre e la madre della ragazzina sono andati dalla polizia postale per fare denuncia. Hanno fornito gli account da cui la figlia riceveva i messaggi scabrosi e gli agenti, tramite l’indirizzo ip che identifica il dispositivo informatico, sono risaliti alla fonte, allo svizzero. I genitori della minorenne sono rappresentate dall’avvocato Vittorio Bucci e in caso di processo potranno costituirsi parte civile.