ANDREA MASSARO
Cronaca

Il nuovo questore di Ancona, Claudio Cracovia: "Locali e movida? Controlli severi"

Il numero uno: "Servono professionisti"

Claudio Cracovia

Ancona, 2 aprile 2019 - Viene da una città di mare, Trieste, che per caratteristiche è molto simile ad Ancona. Se non altro perchè è di frontiera, esattamente come il capoluogo marchigiano. Claudio Cracovia, nuovo questore di Ancona, in pochi giorni ha saputo trovare anche altri punti di contatto tra le sue esperienze passate e quella che si appresta a vivere col petto in fuori. Ma soprattutto non sembra il tipo da giocare a nascondino con le parole.

Bando alla microcriminalità

«E’ una dicitura che per me non esiste – dice il questore – e la ritengo offensiva nei confronti di chi la subisce. Non ne parlerò mai in questi termini. Vaglielo a spiegare che si tratta di microcriminalità a chi ha trascorso un brutto momento per colpa di un ladro o un rapinatore. Da parte nostra, della polizia, ci deve essere grande attenzione ai problemi della gente. Guai sminuire: siamo qui per ascoltare le persone, per stare tra loro e con loro. E’ il nostro core business. La mia stella polare è il servizio ai cittadini». Cracovia è arrivato ad Ancona nel pieno dell’inchiesta sui fatti tragici e inquietanti di Corinaldo. Il questore non ne parla direttamente, non entra nel merito, ma analizza benissimo la questione e soprattutto indica la strada da prendere: l’inflessibilità.

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Chi sbaglia, paga

«Organizzare eventi – spiega – gestire spettacoli di piccola o grande portata, è una professione. Non si può improvvisare. Bisogna adottare controlli severi, puntuali. C’è un’agibilità che viene concessa dalla commissione di vigilanza. Ma c’è anche una legge che vieta di somministrare alcolici ai minori, ci sono leggi che vietano categoricamente di far circolare sostanze stupefacenti nei locali. Ecco, vorrei dirvi che prima di venire qui (a Udine ndr) ho sospeso la licenza a otto locali perchè dentro girava droga e venivano venduti alcolici a minori di 18 anni».

Giusto per far capire che aria tira.

«Lo so che i gestori dei locali potrebbero storcere il muso, ma non posso farci niente – aggiunge il questore –. Chi gestisce un locale sceglie anche qual è il suo target, sa chi lo frequenta, cosa chiede la gente che ci va. Mi spiace, ma io non cambierò idea e porterò anzi la mia esperienza qui ad Ancona. E’ una condotta che mi ha contraddistinto ovunque. Anche in Versilia (quand’era questore di Lucca) ho adottato lo stesso comportamento».

Security e Safety

«Esistono – dice ancora – security e safety. Ecco, la safety è demandata ai gestori dei locali. Sono attività professionali e come è giusto che sia, devono assumersi tutte le responsabilità».

Movida

«Chi ha un locale che fa tendenza e magari deve gestire uno spazio angusto, non può permettere che i clienti che stanno fuori, sporchino e disturbino la quiete pubblica».

Ecco cosa, secondo Cracovia, significa assumersi le proprie responsabilità. Qualche idea su situazioni simili, ad Ancona, vengono in mente. Ma sarà poi il quotidiano a dire come andranno effettivamente le cose. Per ora il questore ha molte punti cui concentrarsi.

L’amore per il mare

«Quando mi hanno detto che sarebbe stata Ancona la mia destinazione, mi si è riempito il cuore. Io sono di Trieste. Sono un figlio dell’Adriatico. E sapete dove sono stato? A Torino (alla squadra mobile (ndr), a Lucca e a Udine. Tutti posti dove sono stato molto bene e ho imparato tanto. E dove (scherza) c’è ovviamente il mare...

Non mi sono documentato

«Non ho chiesto molto su Ancona e provincia. Questa è una piazza importante. Ancona è un capoluogo di regione. Ha quattro commissariati in città di rilievo come Senigallia, Osimo, Jesi e Fabriano. Ecco, non è proprio vero che non mi sono documentato troppo (dice sorridendo). Sono orgoglioso di stare qui. Questo, per cultura e paesaggio, è un territorio di grande pregio. Io non sono arrivato, ho sempre da imparare. E sono sicuro che Ancona mi darà tanto».